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lunedì 9 novembre 2009

Lettera ai miei futuri genitori


Avrei potuto morire e rinascere.
Mi viene spontaneo scrivere una lettera ai miei futuri genitori.
Cari genitori probabilmente non vi siete ancora incontrati, forse state nascendo adesso.
Un giorno vi incontrerete, inaspettatamente vi troverete faccia a faccia, spinti da una forza misteriosa comincerete a frequentarvi e vi innamorerete l'uno dell'altro. Sentirete il bisogno di avere uno spazio vostro e vivere insieme. Vi scrivo questa lettera supponendo che un giorno non lontano io possa nascere attraverso di voi. So bene che scegliere voi implica l'accettazione del vostro patrimonio genetico e la condivisione per molti anni della stessa casa e dello stesso karma. Nella mia prima infanzia mi sarà molto difficile spiegare che sono già vissuto prima, che avevo un corpo simile al vostro e che ero perfettamente capace di pensare, sentire ed agire in base al mio libero arbitrio. Lo scopo di questa lettera è quello di rassicuravi e farvi capire che la reincarnazione è un fatto reale, questa comprensione può migliorare la nostra relazione familiare ed aiutare noi tre a capire meglio chi siamo. Potrà succedere che i vostri genitori, avendovi visto nascere e crescere non abbiano capito questa verità e continueranno a considerarvi i loro ragazzi anche quando avrete quaranta o cinquant'anni. È un segno di grande tenerezza ed affetto ma può anche far nascere una grande frustrazione. Noi siamo eternamente degli individui e le differenze fisiche non debbono dare origine a discriminazioni. Il colore, il genere, la forma e la grandezza del corpo fisico sono un dettaglio, noi siamo, costituzionalmente, indistruttibile energia pura che risiede in un delicato corpo molecolare in continua trasformazione. Se leggete il libro di Marlo Morgan scoprirete che gli aborigeni del deserto australiano, la Gente Vera, ultimamente hanno deciso di lasciare il pianeta. e di conseguenza non fanno più figli. La loro storia pacifica ha più di cinquanta mila anni, adesso si lamentano del fatto che la gente del mondo è cambiata e non ama più la terra in cui vive. Io credo che sia ancora possibile trasformare un momento di crisi in un ulteriore progresso, ho scelto di restare e voglio continuare l'esperienza terrestre con il vostro aiuto. Vi devo confessare che la voglia di migrare su un altro pianeta alla ricerca di una vita più facile e felice è stata, per molti anni, un'attrazione . Dopo aver meditato a lungo ho deciso di rimanere ma a questo punto ho bisogno della vostra cooperazione. Molte zone di questo pianeta sono colpite dal crimine organizzato, dal degrado ambientale e dalla fame. La quantità di anidride carbonica nell'atmosfera terrestre aumenta di anno in anno. L'inquinamento elettromagnetico sta causando enormi problemi genetici e mentali, bisogna assolutamente trovare un rimedio efficace. Sarete considerati una bella coppia, farete molti progetti e la vostra carica di speranza e di ottimismo sarà contagiosa. Ricordatevi che potrete fare molto per l'aria, l'acqua e la vita sulla terra che adesso sono gravemente inquinati. La vostra forza verrà dalla speranza in un grande cambiamento positivo. Io sono d'accordo e vorrò unirmi a voi. Dal momento in cui deciderete di provvedere una nuova forma umana per me o per altre anime, per favore, ricordatevi di seguire questi consigli. Fate in modo che il concepimento non avvenga in città. Prendetevi una vacanza e scegliete un posto speciale carico di energia dinamica e sentimenti ispiranti. Consultatevi con un bravo astrologo e segnatevi il nome del posto, l'ora e il giorno.
Siate vegetariani per almeno 21 giorni prima del concepimento e sintonizzate attentamente le vostre aure vitali. Il potere delle vostre energie combinate raggiungerà grandi distanze e riuscirà a guidarmi verso il campo energetico creato dall'unione dei vostri due corpi. Mescolando armoniosamente le nostre energie creeremo dei momenti di gioia e proveremo un gusto superiore. Ricordatevi che io arriverò a voi dopo aver lasciato un altro corpo, un corpo che non funzionava più. Continuerò la mia esperienza umana su questo pianeta attraverso il vostro sostegno. Ogni giorno su questo pianeta muoiono migliaia di persone, alcune cercano di dirigersi verso pianeti superiori o dimensioni senza ansietà. Ho riflettuto a lungo sul fatto che rinascere può essere un azzardo molto rischioso, la memoria potrebbe svanire e diventerei una persona completamente diversa, inconsapevolmente potrei cambiare e diventare parte del problema. Per questo motivo miei cari genitori futuri ho deciso di scrivervi questa lettera, io conto su di voi per contribuire alla grande e completa trasformazione risanatrice del pianeta. Andate sempre d'accordo ed irradiate amore intorno a voi. Prendete in considerazione che nel corso dell'eternità potrebbe essere già successo che io fossi il genitore e voi i miei figli. Non entrate mai in conflitto tra voi nel vano tentativo di dimostrarmi chi mi ama di più, il nostro rapporto a tre non nasce dal caso. Non ci sono misteri, nascerò attraverso di voi per scelta, dopo aver serenamente valutato le vostre qualità ed i vostri limiti. Quando sarò nato non trattatemi solo come un neonato o come un grazioso giocattolo parlante, ricordatevi che all'interno di quel piccolo corpo delicato c'è un essere cosmico multidimensionale uguale a voi e a tutti gli altri esseri umani. Il vostro senso di responsabilità vi dirà che ho bisogno di cibo, affetto, protezione, educazione e molte altre cose. Fate tutto il necessario ma senza apprensione e senza esagerare. Quello che io desidero intimamente è una vita semplice e pura, molta sincerità e la possibilità di apprendere senza restrizioni settarie e dogmatiche. Vorrei essere vegetariano sin dall'inizio, cercate di affidarmi alla cura di un dottore olistico ed onesto che non si lascia abbindolare dalla pubblicità truccata delle multinazionali farmaceutiche. La nascita non è solo un fatto fisico, la contrazione dell'utero e la fuoriuscita di un nuovo essere nella realtà esterna. La nascita è anche la scoperta di pensieri, suoni, odori, colori e stati mentali diversi. Attraverso regressioni ipnotiche parecchi soggetti hanno rivissuto consapevolmente i momenti della nascita e alcuni sono risaliti a ricordi di esperienze prenatali. "La nostra nascita", scrisse il poeta britannico William Woodsworth, "non è che sonno e oblio". Molti dimenticano ma in teoria potremo tutti ricordare. Le madri dovrebbero sapere che stanno stringendo al loro seno un piccolo straniero che una volta aveva una vita autonoma e responsabile. Lo scienziato Stanislav Grof, dopo aver sperimentato su soggetti consenzienti l'uso terapeutico dell'Acido Lisergico, ha scoperto che molti rivivevano il trauma della nascita in modo drammatico. Quando questo trauma veniva consapevolmente riportato a galla, ha notato Grof, disturbi fisici e psicologici scomparivano o si attenuavano in modo evidente. Alcuni soggetti sono in grado di ricordare correttamente il momento preciso della nascita, quale braccio è uscito prima, quale era la posizione dei piedi ed altri particolari legati alla stanza e alle persone presenti al momento del parto. David Ciambellani, psicologo dell'ATC Research Foundation di San Diego, dopo anni di ricerche con l'ipnosi ha scoperto che, nella maggioranza dei casi, gli infanti sono in grado di capire e memorizzare chi è presente nella stanza. Percepiscono chiaramente quando il padre è assente, preoccupato o ha un atteggiamento amichevole ed affettuoso. Non capiscono le parole ma assorbono le vibrazioni, gli stati d'animo ed i messaggi espressi dai presenti. Il terapista di San Francisco Jack Downing riportò un caso in cui il soggetto sotto ipnosi "rivisse" un'esperienza dolorosa all'interno dell'utero materno. Gli sembrava di ricordare che quando sua madre era incinta, il padre manifestò il suo disappunto e suggerì un aborto. I genitori ammisero l'incidente e la chiarificazione rinforzò il rapporto tra loro tre. Questi studi dimostrano che i neonati sono presenti ed estremamente ricettivi e consapevoli. Nel suo libro, Babies remember birth, Chamberlain invita genitori, medici, infermieri e parenti del nascituro ad avere un comportamento più attento e più presente. Nel 1989 il professor David Cheek disse di aver scoperto che il comportamento di molti giovani era fortemente influenzato dalle informazioni ricevute nel periodo prenatale. Cheek, per anni presidente della American Society of Clinical Hypnosis, spiegò che la capacità del feto di assorbire e capire è supersensoriale. Dal momento che la madre scopre di essere incinta comincia ad inviare coscientemente ormoni "materni" alla placenta. Alcuni casi, da lui studiati hanno ricordato di aver addirittura udito il dottore comunicare alla madre lo stato iniziale di gravidanza. La memoria, conclude lo psichiatra Stanislav Grof, può essere rinegoziata e ristrutturata. Le esperienze rivissute consapevolmente possono essere reinterpretate in modo tale da liberare il soggetto dai traumi e dalle loro conseguenze negative che spesso si trascinano per anni nella forma di un comportamento strano ed apparentemente inspiegabile. Miei cari genitori del futuro, questi resoconti non sono frutto di fantasia, sono stati accettati scientificamente solo dopo aver intervistato i genitori e consultato i rapporti stilati dai medici e le infermiere al momento della nascita. Genitori e medici tendono a considerare il feto ed il neonato come qualcosa di vivo ma assente. La mancanza di dialogo e di comunicazione diretta fa credere che ci si trova davanti ad un essere incapace e meno intelligente. Invece tutto quello che viene detto ed espresso è registrato e può determinare incisivamente il futuro carattere della persona. Durante la gestazione, il feto percepisce numerose vibrazioni: pulsazioni cardiache, respirazione della madre, movimenti delle pareti addominali, rumori intestinali ed altro. Dal sesto mese l'udito funziona ed il feto sente distintamente i suoni, la musica e in particolare la voce della madre. L'ascolto è la funzione su cui si fonda tutta la dinamica delle relazioni umane. La vita di relazione comincia con l'ascolto, vi prego di dirmi sempre la verità, così facendo regalerete alla società un uomo libero. Non sono contrario all'idea di essere mandato a scuola ma non mi oppongo alla prospettiva di essere un bambino normale in una scuola normale, vi prego però di non giudicarmi solo in base ai risultati scolastici. Vi faccio un esempio. I genitori e gli insegnanti del famoso genio Albert Einstein erano molto preoccupati perché da bambino Albert era vago, come assente e rispondeva alle domande solo dopo lunghe pause. Per un po' pensarono che potesse essere ritardato. Il padre di Charles Darwin ripeteva spesso: "Sei una disgrazia per la nostra famiglia". Thomas Edison era considerato un fallimento sia a scuola che a casa. Henry Ford non eccelse mai negli studi. La stessa cosa si può dire di Isacco Newton e del grande pittore Pablo Picasso. Il maestro di musica del compositore d'opera Giacomo Puccini lo abbandonò disperato: "Questo ragazzo non ha talento musicale." Persino Gesù non fu capito quando manifestò la sua grande spiritualità prematuramente. Molti grandi spiriti con estrema naturalezza, rivivono durante la loro infanzia, i talenti e le qualità delle loro vite precedenti. Il poeta francese Arthur Rimbaud scrisse i suoi primi versi all'età di tredici anni. Il commediografo spagnolo del '500 Lope de Vega a cinque anni traduceva in latino e in greco, siccome non aveva ancora imparato a leggere e scrivere, gli studenti più grandi gli leggevano il testo e lui dettava immediatamente la traduzione in latino o in greco. Biagio Pascal, definito ai suoi tempi "il genio spaventoso", ad undici anni scrisse il suo Trattato di acustica. A dodici anni scoprì e risolse i teoremi di Euclide e a sedici scrisse il Saggio sui conici. Il fisico e matematico tedesco Gauss a tre anni sapeva risolvere complicati problemi matematici. Ampère a quattro anni sapeva estrarre mentalmente la radice cubica di numeri di cinque cifre. Il maestro di pittura Cimabue riconobbe immediatamente il genio di Giotto, un pastorello di dieci anni che, col carbone, si divertiva a disegnare figure di animali sulle pietre. Michelangelo a soli otto anni conosceva così bene la tecnica della sua arte che il Ghirlandaio, che gli aveva fatto da maestro, ammise di non avere più nulla da insegnargli. Lo stesso discorso si può applicare ad altri grandi come Raffaello, Mozart, Goethe, Rembrandt, Vincenzo Gemito e Gustavo Dorè. La lista può proseguire ma sono sicuro che avete capito il mio punto, la coscienza tende a perdere la memoria nel passaggio tra la morte e la rinascita. Pochissimi ricordano già dalla prima infanzia, altri solo più avanti, e la maggior parte muore senza aver capito che questa vita era il seguito di una lunga serie di esistenze precedenti. Il principe Gautama, che grazie alla meditazione raggiunse lo stato di Buddha, solo verso i quarant'anni riuscì a portare alla superficie ricordi accumulati in centinaia di incarnazioni precedenti. Portatemi con voi a vedere la bellezza del pianeta, potremo visitare alcuni luoghi dove è ancora presente la buona energia lasciata da grandi personalità del passato. Le persone pure e sincere lasciano una prodigiosa vibrazione positiva che rimane per molto tempo. Potremo passare del tempo in quei luoghi, rinforzare il nostro rapporto familiare e sentirci parte della grande famiglia del cosmo. Vi ringrazio per esserci e per tutta la cura che in futuro manifesterete nei miei confronti. Prego per la vostra salute e la vostra armonia, sarà un piacere vivere con genitori coraggiosi e felici come voi. La lettera termina qui. Non la firmo perché il nome temporaneo di questa vita non ha alcun significato per voi. Amore eterno da un essere spirituale che in futuro passerà molto tempo con voi.

Testo tratto dal libro "Incontro con la chiara Luce" di Giorgio Cerquetti

mercoledì 28 ottobre 2009

Affrontare la vita

Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita e di come le cose le risultavano tanto difficili. Non sapeva come fare per proseguire e credeva di darsi per vinta. Era stanca di lottare. Sembrava che quando risolveva un problema, ne apparisse un altro. Suo padre, uno chef di cucina, la portò al suo posto di lavoro. Lì, riempì tre pentole con acqua e le pose sul fuoco. Quando l'acqua nelle tre pentole iniziò a bollire, in una collocò alcune carote, in un'altra collocò delle uova e nell'ultima collocò dei grani di caffè. Lasciò bollire l'acqua senza dire parola. La figlia aspettò impazientemente, domandandosi cosa stesse facendo il padre.... Dopo venti minuti il padre spense il fuoco. Tirò fuori le carote e le collocò in un piatto. Tirò fuori le uova e le collocò in un altro piatto. Finalmente, colò il caffè e lo mise in una scodella. Guardando sua figlia le disse: "Cara figlia mia, carote, uova o caffè?" La fece avvicinare e le chiese che toccasse le carote, ella lo fece e notò che erano soffici; dopo le chiese di prendere un uovo e di romperlo mentre lo tirava fuori dal guscio, osservò l'uovo sodo. Dopo le chiese che provasse a bere il caffè, ella sorrise mentre godeva del suo ricco aroma. Umilmente la figlia domandò: "Cosa significa questo, padre?" Egli le spiegò che i tre elementi avevano affrontato la stessa avversità, "l'acqua bollente", ma avevano reagito in maniera differente. La carota arrivò all'acqua forte, dura, superba; ma dopo essere passata per l'acqua, bollendo era diventata debole, facile da disfare. L'uovo era arrivato all'acqua fragile, il suo guscio fine proteggeva il suo interno molle, ma dopo essere stato in acqua, bollendo, il suo interno si era indurito. Invece, i grani di caffè, erano unici: dopo essere stati in acqua, bollendo, avevano cambiato l'acqua. "Quale sei tu figlia?" le disse. "Quando l'avversità suona alla tua porta, come rispondi?" "Sei una carota che sembra forte ma quando i problemi ed il dolore ti toccano, diventi debole e perdi la tua forza?" "Sei un uovo che comincia con un cuore malleabile e buono di spirito, ma che dopo una morte, una separazione, un licenziamento, un ostacolo durante il tragitto, diventa duro e rigido? Esternamente ti vedi uguale, ma dentro sei amareggiata ed aspra con uno spirito ed un cuore indurito?" "O sei come un grano di caffè? Il caffè cambia l'acqua, l'elemento che gli causa dolore. Quando l'acqua arriva al punto di ebollizione il caffè raggiunge il suo migliore sapore." "Se sei come il grano di caffè, quando le cose si mettono peggio, tu reagisci in forma positiva, senza lasciarti vincere, e fai si che le cose che ti succedono migliorino, che esista sempre una luce che, davanti all'avversità, illumini la tua strada e quella della gente che ti circonda". Per questo motivo non mancare mai di diffondere con la tua forza e la tua positività il "dolce aroma del caffè".

lunedì 19 ottobre 2009

La medicina di Dio

Tutti vogliamo essere...curati. Dentro ognuno di noi, dal profondo, sale alla superficie della nostra coscienza un desiderio di completezza, e di armonia con tutto ciò che ci circonda. E' un desiderio che non ci viene soltanto quando siamo ammalati o in disarmonia, ma è il desiderio stesso della vita. E' il desiderio che ci fa desiderare il meglio e che trascende la materialità del vivere. Tutti vogliamo essere curati, ma pochi sono disposti a riconoscere il potere curativo come un continuo processo che sta alla base della nostra esistenza, una matrice biologica ed evoluzionaria di eventi che continuamente avvengono dentro e fuori di noi. E' il potere della nostra vita di tutti i giorni che determina il modo con cui dobbiamo e possiamo usare l'energia spirituale che continuamente fluisce in noi e in tutto il creato. Il potere di curare e di essere curati non dipende dal medico. Dipende da come pensiamo, da come viviamo e da come ci ricarichiamo di energia spirituale, riarmonizzando la nostra vita secondo ciò che ci lega al Tutto. Ogni essere è unico e straordinario, e nessun medico può veramente comprendere, capire gli altri uomini, eccetto colui che ha imparato ad usare il dono dell'intuizione, latente in ogni essere umano. Il potere che guarisce è lo stesso potere della vita. Nel mondo meccanico fatto dall'uomo, non ci sono cose che possono aggiustarsi da sole. L'uomo invece porta sempre dentro di sè il potere di curarsi. Anche gli animali si sanno curare da soli. Un cane, un gatto, senza aver studiato medicina o erboristeria, quando si ammalano, sanno trovare le erbe e la terra che possono guarirli. Gli orsi sanno curarsi le ferite meglio di un esperto chirurgo. Solo gli esseri viventi, in cui fluisce l'invisibile energia spirituale, possono trasformare la debolezza in forza, l'esaurimento in vitalità, la malattia in salute. Purtroppo l'uomo moderno, troppo distratto dalle sue conoscenze, sembra aver perso la memoria del suo potere naturale. Egli è oggi il più ammalato delle creature di Dio, e usa tutte le sue energie per controllare e vincere le malattie invece di controllare e conquistare se stesso. L'uomo attuale perciò dipende sempre più dai medici e dai guaritori. Pensa che la malattia è un'afflizione momentanea o soltanto un caso di sfortuna, invece di considerare la malattia per quello che è: un risultato dell'ignoranza, l'effetto del vivere contro natura e in disarmonia con se stessi e col mondo. L'uomo separa la causa dalla cura, fidando in misure sintomatiche per portare sollievo sintomatico al male...che è soltanto il messaggero della giustizia. C'è gente sempre ammalata, che ora la medicina classifica come affetta da malattie psicosomatiche. I loro mali sono psichici. Questa gente vive in ambienti pieni di negatività e di disarmonia, che il singolo individuo non può cambiare. Solo se tutto quell'insieme di individui, di famiglie, impara a conoscere la fonte dei loro mali, ci potrà essere rimedio. Per fortuna l'energia spirituale viene sempre a portare una certa assistenza, e basta un sorriso, una parola amica, un desiderio accontentato o qualche altro fatto di poca importanza, a portare un certo equilibrio, anche se molto precario perchè il modo di vivere non è stato cambiato. Il male ci insegna che la vita è retta dallo Spirito. Il male è un angelo di Dio che ci obbliga a riconoscere di aver ignorato l'ordine dell'universo. Il male viene per guarirci, poichè esso è soltanto un effetto materiale che deriva da una causa spirituale. Chi ha rancori, chi non sa comprendere, chi non sa perdonare, si prepari ad una continua disarmonia, alla malattia, alla morte. Non dobbiamo sfuggire il male, ma cercarne la causa e usare il nostro potere spirituale per vincerlo. Perchè allora la moderna medicina tende a eliminare il male? Solo perchè si ignora il potere curativo dell'energia vitale e anche la causa della malattia. Non vogliamo negare le buone intenzioni della medicina, ma vogliamo ricordare che è stato provato che le guarigioni avvengono sempre in modo quasi miracoloso, per la fiducia nel medico o per un imponderabile fattore, spesso chimico, che sforza l'ammalato a ritrovare il suo innato potere di guarirsi, di riarmonizzarsi. La medicina moderna è una perversione della natura, perchè rende gli uomini schiavi di cose esterne, quando la risposta è interna: è l'energia spirituale che guarisce, l'energia divina che è in noi e in tutta la natura. Il vero compito del medico è di insegnarci a vivere in armonia con la vita, e non a riempirci di medicine, che possono curare l'effetto, ma non la causa. La vera medicina è quella preventiva, quella che insegna a vivere, a conoscere il nostro corpo e la nostra anima, a distinguere ciò che è positivo da ciò che è negativo( yin e yang), a riconoscere la giustizia divina. Finchè la medicina moderna tenta soltanto di muovere guerra agli innocenti microbi delle malattie, ci saranno sempre più ammalati che medici in grado di curare. Ogni sistema curativo che richieda la costruzione e il mantenimento di ospedali, di eserciti di medici e di infermieri, e un corpo di cognizioni mediche che può essere usato soltanto con l'aiuto dei computers, presto o tardi cadrà nelle sabbie mobili dell'inefficienza. Il futuro della medicina sta nelle mani di coloro che desiderano che l'uomo riacquisti la fede in se stesso, nel suo auto-potere curativo. Lo sviluppo ti tecniche curative altamente sofisticate e di un macchinario costoso non ha migliorato le cure ai malati. Più queste cure sono elaborate, più si diventa dipendenti da esse, e nel fidarsi delle macchine si dimentica la causa delle malattie. Si è portati a non sentirsi responsabili della nostra vita. L'uomo primitivo, quando cadeva ammalato, non si rivolgeva ai medici. Egli pregava il suo Dio. Era la preghiera, la meditazione e la riflessione sul suo modo di vivere, che lo curavano. Con la fede faceva rifluire quell'energia divina che, per errori di pensiero, per rancori o altro, aveva ostacolato. La Medicina di Dio è dentro ogni essere vivente, è il naturale fluire dell'Energia Spirituale. Se vogliamo liberarci dalla malattia e dalla dipendenza tirannica della moderna medicina, dobbiamo tornare ad avere fede nella Medicina di Dio. E prima che ciò accada è necessario che impariamo a vivere in armonia con la natura, a nutrirci in modo semplice e naturale, a rendere la nostra vita creativa secondo i veri valori che si esprimono mediante la Verità, la Bontà e la Bellezza. Solo così viene trasformata la nostra coscienza, mutato il nostro campo magnetico, e ci riarmonizziamo con quel pulsare della vita che ci lega a tutte le dimensioni della creazione. William Blake, l'apostolo dell'Età dell'Acquario, chiamava ciò l'entrare nella veloce corrente del "Fiume della Vita". Fluendo lungo questo fiume, impariamo che tutto è armonia nella differenza. C'è un differente modo di vivere, di nutrirsi, di respirare, di pregare...una più profonda comprensione del naturale ordine dei cambiamenti. Lo Spirito Divino fluisce e mantiene la vita in tutta la creazione. Ogni gesto, ogni immagine, ogni pensiero, anche le sofferenze e le pene, non sono che illusorie espressioni che forgiano il nostro vivere. Tutto ha il compito di spingerci verso la dimensione dell'Eternità. Quando si comincia ad avere coscienza, a credere, ad aver fede nella Medicina di Dio, l'Energia Spirituale comincierà a fluire con sempre maggior forza dentro di noi e allora, oltre ad aver vinto il male, diventeremo curatori degli altri in nome di Dio.

venerdì 21 agosto 2009

L'amicizia

Mauro proveniva da una buona famiglia, con genitori amorevoli, due fratelli e una sorella, che avevano successo nella vita scolastica e sociale. Vivevano in un bel quartiere e Mauro aveva tutto quello che un ragazzino può desiderare. Ma alle elementari, Mauro fu subito etichettato come soggetto «speciale». Nelle medie era il «disadattato piantagrane». Alle scuole superiori cominciò a inanellare espulsioni e voti disastrosi. Una domenica, un insegnante incrociò la famiglia e disse: «Mauro sta facendo molto bene in questo periodo. Siamo molto soddisfatti di lui». «Forse ci state confondendo con un'altra famiglia...» disse il padre. «Il nostro Mauro non ne azzecca mai una. Siamo molto imbarazzati e non sappiamo capire perché». Mentre l'insegnante se ne andava, la madre osservò: «Però, a pensarci bene, Mauro non si è cacciato nei guai nell'ultimo mese. Inoltre è sempre andato a scuola presto e si è sempre fermato più del necessario. Che cosa starà succedendo?». Alla consegna della prima pagella, i genitori di Mauro si aspettavano voti bassi e note insoddisfacenti sul comportamento. Invece sulla pagella c'erano voti più che sufficienti e una menzione speciale in condotta. Mamma e papà erano sconcertati. «A chi ti sei seduto vicino, per avere questi voti?» chiese papà con sarcasmo. «Ho fatto tutto da solo» rispose umilmente Mauro. Perplessi e non completamente convinti, i genitori di Mauro lo riportarono a scuola per parlare con il preside. Egli assicurò loro che Mauro stava andando molto bene. «Abbiamo una nuova insegnante di sostegno, e sembra che lei abbia una particolare influenza su Mauro» disse. «Penso che dovreste conoscerla». Quando il trio si avvicinò, la donna aveva il capo abbassato. Le ci volle un istante per accorgersi che aveva visite. Quando lo capì, si alzò in piedi e iniziò a gesticolare con le mani. «Cos'è questo?» chiese indignato il padre di Mauro. «Linguaggio dei segni? Questa donna è sordomuta! ». «Ecco perché è così straordinaria» disse Mauro, mettendosi in mezzo. «Lei fa molto di più, papà. Lei sa ascoltare! » . Cellulari, chat, email, tutto sembra favorire la comunicazione tra le persone. Eppure si possono scambiare tante parole e tanti messaggini con molte persone e sentirsi profondamente soli. Se non c'è nessuno che ti "ascolta veramente" a che servono tante parole? Ascoltare veramente è saper amare...

L'Isola dei Sentimenti

C'era una volta un' isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini: il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere... così come tutti gli altri, incluso l' Amore. Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l' isola stava per sprofondare, allora prepararono tutte le loro navi e partirono, solo l' Amore volle aspettare fino all'ultimo momento. Quando l' isola fu sul punto di sprofondare, l' Amore decise di chiedere aiuto. La Ricchezza passò vicino all' Amore su una barca lussuosissima e l' Amore le disse: " Ricchezza, mi puoi portare con te? "Non posso c'é molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te." L' Amore allora decise di chiedere all' Orgoglio che stava passando su un magnifico vascello, " Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?", "Non ti posso aiutare, Amore..." rispose l' Orgoglio, "qui é tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca". Allora l' Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto " Tristezza ti prego, lasciami venire con te", "Oh Amore" rispose la Tristezza, "sono così triste che ho bisogno di stare da sola". Anche il Buon Umore passò di fianco all' Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando. All'improvviso una voce disse: "Vieni Amore, ti prendo con me". Era un vecchio che aveva parlato. L' Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono sulla terra ferma, il vecchio se ne andò. L' Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere: " Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato? "E’ stato il Tempo" rispose il Sapere. "Il Tempo?" si interrogò l' Amore, "Perché mai il Tempo mi ha aiutato?". Il Sapere pieno di saggezza rispose: "Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l' Amore sia importante nella vita".

giovedì 13 agosto 2009

Gli antichi maestri sono ancora vivi


di Giorgio Cerquetti
http://www.coloridellavita.com/libri.cfm?lib=10

Cronache di un viaggio che non ha mai avuto inizio e non avrà mai fine Febbraio 2001: la storia comincia all?alba a Rimini e si conclude una settimana dopo, di notte, sulle rive del Gange a Benares in India. Da tempo immemorabile, ogni 12 anni ad Allahabad si svolge la Kumbha Mela la più grande assemblea spirituale del mondo. Qui convergono da tutta l?India e l?Himalaya (ed ultimamente da tutto il mondo) i personaggi più imprevedibili ed unici. Spiriti liberi, yoghi autentici, asceti centenari, saggi, devoti, pellegrini, ricercatori spirituali, terapisti, guaritori, curiosi ed anime in cerca di pace convergono da ogni dove al Triveni, la confluenza mistica di tre fiumi sacri Gange, Yamuna e Saraswati. Durante il viaggio l?autore, memore sin da bambino di vite passate in India, ripercorre nella sua mente episodi e flash spirituali vissuti, dall?ultima Kumbha Mela del 1989 fino al primo anno del nuovo millennio, tra India, Europa, Stati Uniti ed Africa. Alcuni straordinari incontri spirituali avvenuti su diversi piani di coscienza confermano a Giorgio Cerquetti l?essenza di tutta la conoscenza cosmica: l?amore eterno senza condizioni. L?appuntamento karmico con gli antichi maestri illumina il viaggio ed riapre un antico orizzonte spirituale. Questo libro è la continuazione naturale di Incontro con la Chiara Luce, il grande viaggio di andata e ritorno dall?aldilà, scritto dal medesimo autore. Non esiste una strada al cui termine troveremo la felicità, la felicità è la strada stessa e la consapevolezza di esserci. Questo libro illumina chi è sulla strada e riporta la luce della consapevolezza su un viaggio che non è mai iniziato e quindi non finirà mai. Mi sento un viaggiatore felice che non fa ogni tanto dei viaggi ma piuttosto è da sempre in viaggio; questo viaggio non conosce confini né limiti, mi fa scoprire ogni cosa e non mi porta mai lontano da casa. Cari compagni di strada, faccio una proposta: diventiamo amici! E da bravi amici riconosciamo insieme una cosa sorprendente: ci conosciamo da sempre. Allora....arrivederci a presto!

giovedì 6 agosto 2009

La luce che cura


Di Fabio Marchesi
http://www.coloridellavita.com/libri.cfm?lib=9

La Luce che Cura è un testo rivoluzionario che mette in discussione le conoscenze finora acquisite dalla scienza e le teorie secondo le quali i raggi Ultravioletti sono nocivi, dunque il Sole è un pericolo da cui doversi proteggere. L'autore, giovane scienziato e inventore, grazie a rigorose ricerche scientifiche, restituisce al lettore la consapevolezza necessaria a riappropriarsi del suo diritto a vivere nella Gioia, in piena Salute e Vitalità. Una consapevolezza fondata sull'Amore verso sé stessi e verso la Natura, perché, secondo l'autore, la luce del Sole è la più potente medicina che la Natura abbia mai regalato all?uomo. Conclude l'opera un capitolo sulla Medicina della "Grande Luce" di Lorenzo Ostuni.

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