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venerdì 8 agosto 2008

Gli amici sono strade

Certi amici sono indispensabili, semplici come quella stradina di terra nell’interno, dove dall’alto della collina possiamo avvistarla per intero, sappiamo dove possiamo andare e dove possiamo arrivare, sono trasparenti e affidabili.
Altri, appena arrivati, sono come le strade che conosciamo solo attraverso la guida, e dove ci avventuriamo senza conoscere molto bene i suoi limiti, è un cammino sconosciuto, ma che vale sempre la pena di fare.
Ci sono amici che ricordano quelle strade vicine, che usiamo poco, vediamo poco, ma sappiamo che quando ci servono, sono là, possiamo passarci per accorciare il tragitto, sono sempre nella nostra memoria.
Di sicuro, esistono anche amici che infelicemente, ricordano quelle strade meravigliose, con piste larghe e asfalto sempre nuovo, ma che ingannano il conducente, perchè sono piene di curve pericolose, e quando meno te lo aspetti... vieni tradito dall’eccessiva fiducia.
E esistono amici che sono come quelle strade che spariscono, non esistono più, ma che sempre risvegliano la nostra emozione fino alla nostalgia, nostalgia di un paesaggio, un pezzetto di quella strada, che lasciò un segno profondo nel nostro cuore. Sono passati, ma restano per sempre nella nostra anima.
E nel viaggio della vita, sia lunga o corta, gli amici sono più di quelle strade, sono targhe che indicano la direzione, e nei momenti in cui più ne abbiamo bisogno, per un periodo, sono la nostra propria terra.

Ricordati, tutti abbiamo bisogno di amici. Ci sono momenti nella nostra vita che ci sentiremo soli, ma chi ha degli amici veri non resterà mai solo, perchè hai la certezza che c’è qualcuno, in qualche posto, che ti vuole bene, e sarà sempre pronto ad aiutarti....
È sempre nei momenti di difficoltà nei momenti in cui ti senti triste ... che appaiono i veri amici.
E io dico che il tempo guadagnato con ogni amico ce lo rende tanto importante. Perchè non è tempo perso, è sicuramente, un tempo guadagnato, vissuto.
Amicizia È amore, È rispetto, É associazione E è molto, molto, semplice!

Pensieri

Il mio amico aprì il cassetto del comodino di sua moglie e ne estrasse un pacchetto, avvolto in carta di riso:
"Questo, disse, non è un semplice pacchetto, è biancheria intima".
Gettò la carta che lo avvolgeva e osservò la seta squisita e il merletto.
"Lo comprò la prima volta che andammo a NewYork, 8 o 9 anni fa".
"Non lo usò mai. Lo conservava per 'un’occasione speciale'."
"Bene. Credo che questa sia l'occasione giusta".
Si avvicinò al letto e collocò il capo vicino alle altre cose che avrebbe portato alle pompe funebri.
Sua moglie era appena morta.

Amicizia

Alcune persone entrano nella nostra vita come un raggio di sole destinato ad illuminare il nostro cammino per un breve tratto.
Ci danno una mano, ci servono di lezione in un momento particolare della nostra esistenza.
Altre influiscono sulla nostra vita in maniera profonda e duratura.
Altre ci hanno fatto soffrire. E tuttavia senza di loro non ci saremmo temprati, non saremmo diventati quello che siamo.
Anch’essi hanno contribuito a dare un senso alla nostra vita.
Nulla capita casualmente.
Malattie, gioie, delusioni, frustrazioni:
tutto succede al fine di temprare la nostra anima.
La gente che conosciamo.forgia la nostra vita. Le cadute e i trionfi che sperimentiamo
fanno di noi le persone che siamo.
Per cui se qualcuno ti odia, ti tradisce o spezza il tuo cuore, non odiarlo, perché ti ha insegnato l’importanza del perdono e della cautela da usare prima di svelare a qualcuno i segreti del tuo cuore.
Se qualcuno ti ama, amalo. Non perché ti ama, ma perché ti ha insegnato ad amare, ad aprire il tuo cuore e i tuoi occhi sulle piccole gioie della vita.
Intavola una conversazione anche con colui con il quale finora non hai mai dialogato.
Ascolta e presta attenzione.
Lascia che ti si voglia bene. Per quanto dipende da te, instaura con il tuo prossimo un rapporto intessuto di cordialità e di simpatia.
Abbi inoltre fiducia in te stesso. Senza fiducia in te difficilmente imparerai ad avere fiducia negli altri.

giovedì 7 agosto 2008

Un'antica storia cinese

Un giorno ad un vecchio contadino fuggirono dal recinto della sua proprietà 30 cavalli.
Subito vicini e parenti si recarono da lui compiangendolo per questa disgrazia.
"E chi può dire che sia una disgrazia?" affermò il vecchio.
Infatti, pochi mesi dopo, furono ritrovati i cavalli fuggiti con l'aggiunta di 10 nuovi puledri.
Subito vicini e parenti si recarono dal vecchio congratulandosi per il fortunato evento.
"E chi vi dice che sia una fortuna?" affermò il vecchio.
Infatti, pochi mesi dopo, il figlio, tentando di domare uno dei nuovi cavalli fu disarcionato e si ruppe una gamba.
Subito vicini e parenti si recarono da lui compiangendolo per questa disgrazia.
"E chi può dire che sia una disgrazia?" affermò il vecchio.
Infatti, pochi mesi dopo, scoppiò la guerra ed il figlio fu esentato a causa della sua invalidità.
Subito vicini e parenti si recarono dal vecchio congratulandosi per il fortunato evento.
"E chi vi dice che sia una fortuna?" affermò il vecchio...

Le cose non sono sempre come sembrano

Due angeli in viaggio si fermarono per riposarsi in una casa di persone benestanti.
La famiglia fù molto sgarbata e gli negò la possibilità di dormire nella stanza degli ospiti.

Nella notte li fecero dormire nella fredda cantina in un piccolo angolo.
Gli angeli si stesero sul pavimento duro e freddo.
L‘angelo più anziano vide un buco nella parete e lo riparò, richiudendolo.
L‘angelo più giovane gli chiese perché avesse riparato quel buco.
Il più anziano rispose:
„Le cose non sono sempre così come sembrano."

La notte successiva gli angeli pernottarono da una famiglia povera.
La famiglia di contadini fu molto più gentile.
Infatti, dopo aver diviso con gli angeli quel poco cibo che avevano, li lasciarono dormire nella loro camera da letto.

All‘alba del giorno dopo, gli angeli trovarono la famiglia di contadini in lacrime.
La loro unica mucca, dalla quale venivano sfamati con il suo latte, giaceva morta sul prato.

L‘angelo più giovane si arrabbiò e chiese all‘angelo più vecchio, perché avesse lasciato accadare una cosa simile?
„Il primo uomo aveva tutto e tu gli hai dato un mano“.
„La seconda famiglia aveva già poco
e tu hai lasciato morire il loro unico bene."

L‘angelo più adulto disse: „Le cose non sono sempre come sembrano.“
„Quando pernottammo dalla famiglia ricca
nella cantina fredda, vidi che in quel buco si trovava dell‘oro.
Visto che il proprietario della casa era posseduto dall‘avidità e non voleva dividere il suo destino con nessuno gli riparai il buco richiudendolo.
IN MODO CHE, NON POTESSE MAI TROVARLO!“

„ Quando invece pernottammo dalla famiglia di contadini, arrivò l‘angelo della morte per prendersi la moglie del contadino.
Feci lo scambio con la mucca, così l‘angelo lasciò la moglie viva.“
„Vedi, le cose non sono sempre come sembrano.“

Spesso per vari motivi le cose non vanno come vorresti tu.
Sei hai fede, basta lasciarsi andare e fidarsi, perchè ogni cosa che accade, accade per un motivo.
Magari non te ne renderai conto subito, ma con il tempo capirai …

Ci sono persone che appaiono nella nostra vita per un breve periodo ...
Ci sono persone che diventano nostre amiche e rimangono per un pò accanto a noi...
lasciando meravigliose impronte nei nostri cuori...

Ieri è storia, quindi passato.
Il domani è un mistero.
Il presente è un dono.
Per questo si chiama presente (present).

Io penso che sia una cosa speciale...
Vivi e godi ogni momento...
non è una prova generale!

Chi è Ricco & chi è Povero

Un giorno, un padre di famiglia molto ricco, portò suo figlio in campagna, per mostrargli come vivevano le persone povere…
Così trascorsero qualche notte presso un fattore, che era considerato molto povero.
Al loro ritorno, il padre domandò a suo figlio di raccontargli come aveva trovato il suo soggiorno fra la povera gente…
Il ragazzo rispose:
Noi abbiamo un cane, loro ne hanno quattro…
Noi abbiam una grande piscina, loro hanno un fiume senza fine …..
Noi abbiamo delle lampade per illuminare nostro giardino, loro la notte hanno le luci delle stelle...
Noi abbiamo una superba veduta fino alla fine del nostro grandissimo giardino, loro hanno tutto l’orizzone …
Noi abbiamo un bel pezzo di terra per vivere, loro hanno dei campi che vanno molto più lontano…
Noi abbiamo dei servitori, loro servono gli altri….. Noi dobbiamo acquistare il nostro cibo, loro lo producono…. Noi abbiamo dei muri sui nostri territori per proteggerci, loro hanno degli amici che li proteggono….
A queste parole il padre rimase sbalordito...
E il ragazzo aggiunse ancora:
Grazie di avermi mostrato, in definitiva
come NOI siamo poveri….
Morale di questa piccola storia…
Vivete felici con quello che possedete, e non vi preoccupate per quello che non avete
Ecco amici miei…
Qualche volta è utile vedere le cose da un altro punto di vista

mercoledì 6 agosto 2008

Il senso della vita di Raffaele Morelli

Mai perderlo di vista. La nostra vita deve avere un senso. Certo, non è uguale per tutti, ma è come la spina nel dorsale di un'esistenza, una trama nasconsta, una "presenza" misteriosa lungo il nostro cammino. Quando gli obbiettivi a cui puntiamo si rivelano transitori, quando la respettabilità, la bellezza, il successo sfumano sarà quella "presenza" a radicarci e a salvarci.

Amici

Certe persone non sanno, quanto sia importante che semplicemente esistano…..
Certe persone non sanno, quanto sia bello semplicemente vederle…….
Certe persone non sanno, quanto sia incoraggiante il loro sorriso……..
Certe persone non sanno,quanto sia importante la loro vicinanza…...
Certe persone non sanno, quanto saremmo più poveri se loro non ci fossero…...
Certe persone non sanno, di essere un dono del cielo…………..
…..Se non glielo diciamo, non lo sapranno mai……..
Dichiara ai tuoi amici quanto sono importanti per te.

Positivo

Dovresti essere più buono del necessario, perchè tutti quelli che incontri sul tuo cammino stanno combattendo qualche battaglia. Stai attento alle parole, possono anche tagliarti la lingua.
Se vuoi che i tuoi sogni si realizzino, non devi dormire
Di tutto ciò che porti, la tua espressione è la più importante.
La felicità nella tua vita dipende dalla qualità dei tuoi pensieri.
Il peso più grande che puoi portare è il rancore.
Una cosa che puoi sempre dare ma anche tenerti.... la tua parola. . .
La bugia peggiore è quella che racconti a te stesso.
Se ti manca il coraggio per iniziare, hai già finito.
Una cosa che non puoi reciclare è il tempo perso.
Le idee non funzionano a meno che tu non creda in esse!!.
La tua mente è come un paracadute... funziona solo quando lo apri...
Rincorrere la felicità è la gara di tutta una vita!!!
Non è mai troppo tardi per essere quello che avresti voluto.
La vita è troppo breve per svegliarsi con rimpianti…
Per questo, ama le persone che ti trattano bene. Dimenticati di quelli cue non lo fanno.
Tutto succede per un motivo.
Se ti danno una seconda opportunità, afferrala con tutte e due le mani.
Se la tua vita cambia, lascia che cambi.
Nessuno ha detto che la vita fosse facile, ci hanno solo promesso che valeva la pena viverla.
Gli amici sono come i palloncini , quando li hai lasciati andare, forse non ritornano.
A volte ci preoccupiamo tanto per le nostre vite agitate e piene di problemi
e non ci rendiamo conto che li stiamo lasciando andare tutti.
Discutiamo su chi abbia ragione e ci dimentichiamo quale sia la cosa migliore da fare.
Ci accorgiamo dei veri amici solo quando è troppo tardi...

martedì 5 agosto 2008

Qual'e' la tua scelta?

La nostra civilta' ci ha talmente abituati ai moderni mezzi di comunicazione che se improvvisamente dovessimo rimanere privi della televisione, della radio e dei giornali, ci sentiremmo come dei naufraghi in un'isola deserta.

Duemila anni fa non esistevano tali mezzi eppure le notizie, anche se meno celermente, si propagavano ugualmente. Per le notizie "ufficiali" provvedevano le autorita' per mezzo di editti e banditori, ma le notizie di "cronaca" giungevano con i mercanti ed i viaggiatori. Lo "straniero" era oggetto di curiosita' e di attenzione e cio' che raccontava faceva"notizia".

Cio' spiega come mai il Vangelo abbia potuto diffondersi tanto rapidamente nel mondo antico. Gli apostoli (= inviati) si sentivano come dei banditori investiti della grande missione di portare a tutte le genti la notizia che il Messia atteso da Israele si era manifestato nella persona di Gesu' di Nazaret; che quest'uomo aveva dimostrato con gli insegnamenti e con i miracoli, ma soprattutto con la risurrezione dai morti di essere il Figlio di Dio accreditato dal Padre su questa terra per essere la salvezzadi tutti coloro che hanno fede in Lui. Questa per gli antichi cristiani era proprio una "buona notizia" che tutto il mondo doveva conoscere. Vangelo infatti e' la traslitterazione in italiano di una parola greca che significa appunto "Buona Notizia".

Oggi purtroppo, malgrado il progresso e la cultura, gli uomini non sono disposti ad accogliere questa "Buona Notizia", forse perche' non giunge loro attraverso i normali canali dell'informazione consumistica. Bombardate ogni giorno dai mass media con immagini di benessere e difelicita', le persone aspirano sempre di piu' ad un tenore di vita elevato trascurando i valori della vita e dello spirito.

La parola "salvezza" oggi ha perso ogni significato spirituale. Salvezza perl'uomo moderno significa soprattutto avere un conto in banca, avere una casa di proprieta' e possibilmente un'altra al mare o ai monti, avere un posto sicuro, non avere preoccupazioni economiche. Ci troviamo in una civilta' in cui l'AVERE e l'APPARIRE prevale sull'ESSERE.

Questo succede anche perche' chi oggi possiede i grandi mezzi di comunicazione, come la Televisione, la Radio, i Giornali, esercita un grande potere sulle coscienze della gente, condiziona il nostro modo di concepire la vita, indirizza le nostre scelte e perfino i nostri gusti. Nonsempre coloro che possiedono questi mezzi li usano in maniera responsabile con programmi che aiutano la gente a crescere culturalmente ed a credere in una vita fatta a misura d'uomo. I modelli offerti dal piccolo schermo si basano sempre piu' sulla violenza assunta come sistema e sull'arrivismo come scopo della vita.

Si capisce cosi' perche' oggi il messaggio di Cristo non venga capito.Il modello offerto da Cristo nel suo Vangelo e' ben diverso dal modo di pensare a cui ci hanno abituato i persuasori occulti. Il male, la corruzione, l'egoismo, la ricerca del profitto a tutti i costi, si sono ormai annidati nella nostra mente in maniera cosi' tenace da toglierci ogni capacita' di giudizio e di reazione.

Gesu' a suo tempo si chiese perplesso di fronte a questo malessere diffusodell'umanita': «Ma quando il Figlio dell'uomo verra', trovera'la fede sulla terra?» (Lc 18, 8).

Con il suo messaggio di amore e di pace rivolto a tutti gli uomini, Gesu'vuole indurci a riflettere sulla nostra situazione spirituale per farci riconoscere i nostri errori e farci cambiare direzione. Egli ci avverte che, continuando sulla strada nella quale ci siamo incamminati, prima o poi saremo inevitabilmente destinati alla morte ed alla distruzione.

Un fatto di cronaca successo recentemente dovrebbe farci riflettere. Un intero paese, dopo aver consegnato i propri risparmi ad una persona di fiducia perche' li facesse fruttare, li ha visti svanire nel nulla. Ha fatto molta impressione, durante una popolare trasmissione, sentire un uomo anziano dire che aveva speso tutta la sua vita, senza concedersi neppure un giorno di ferie, per risparmiare una discreta cifra ed ora aveva perso ognicosa.

Questo fatto increscioso ci ricorda una parabola di Gesu' che troviamo in Luca al cap. 12 vv. 15-21. Alla folla che lo stava ascoltando egli diceva:«Fate attenzione a guardarvi dall'avarizia, perche' la vita di uno non consiste nell'abbondanza delle cose che possiede». Ed egli disse loro una parabola: «La tenuta di un uomo ricco diede un abbondante raccolto; egli ragionava fra se' dicendo: "Che faro', perche' non ho posto dove riporre i miei raccolti?" E disse: "Questo faro', demoliro'i miei granai e ne costruiro' di piu' grandi, dove riporro' i miei raccolti e i miei beni, poi diro' all'anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi". Ma Dio gli disse: "Stolto, questa stessa notte l'anima tua ti sara' ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?" Cosi' avviene a chi accumula tesori per se' e non e' ricco verso Dio».

Caro amico hai mai pensato che anche tu prima o poi sarai chiamato per un viaggio senza ritorno? Ti sei preparato?

Riflessioni di Leo Buscaglia

Vai bene come sei
Attenti a non cadere vittime della persuasione che non possiamo essere amati perché siamo troppo questo e troppo poco quell’altro.
Andiamo bene come siamo, questa è la verità.
La diversità è la vita.
Vi sono stuoli di individui, per esempio, che prediligono le persone alte, oppure quelle basse: Ad alcuni piacciono le brune, altri preferiscono le bionde.
C’è chi apprezza i grassi, chi i magri: Chi ama i loquaci, chi ha un debole per i taciturni. E così via.
Meno ci sentiamo in torto per essere ciò che siamo, più sapremo di poter contare su un affetto veramente duraturo.
Con calma, con pazienza, scopriremo le persone che ci sapranno amare.
E da quel momento noi potremo contare su un’intera vita sgombra di artifici e delusioni, liberi di essere chi siamo.

Esternare il bisogno
Nessuno è mai tenuto a piangere o a soffrire in solitudine.
Eppure molti fra noi sarebbero disposti a patire in silenzio pur di non chiedere aiuto di cui peraltro hanno urgente necessità.
Tendiamo a ritenere che gli altri siano perfettamente consapevoli delle nostre pene, anche se noi non ne parliamo affatto.
E’ dalla forza emotiva, non dalla debolezza, che noi sappiamo trarre la capacità di invocare aiuto.
Il timore del rifiuto, o del ridicolo, o di qualunque altro impulso ci spinga a nascondere le nostre sofferenze, dev’essere sconfitto a ogni costo.
Diversamente, non otterremmo mai il supporto morale che ci occorre.
Naturalmente, nell’atto di sollecitare aiuto noi esprimiamo il nostro apprezzamento nei confronti di un’altra persona.
Implicitamente le facciamo capire che nutriamo fiducia in lei, che la reputiamo in gradi di aiutarci in un momento di grande vulnerabilità.
Non le chiediamo soluzioni. Vogliamo solo che sia presente, che ci accordi un sostegno temporaneo in attesa di trovare le nostre vie personale di superamento.
Un sano”Ho bisogno di te” è un’espressione importante d’amore.

SOLITUDINE COME SORGENTE D’AMORE
E’ bene tener presente che, indipendentemente dal numero delle persone che ci amano, ci circondano, hanno a cuore il nostro benessere e la nostra serenità, di fatto noi siamo veramente soli.
Nessuno, per quanto possa esserci vicino, può comprenderci perfettamente, capire le nostre paure, le nostre speranze, i nostri sogni.
Siamo ignoti perfino a noi stessi, e molti trascorrono l’intera vita nel tentativo di comprendere la loro vera essenza.
Tale estraniazione può diventare fonte di grande solitudine, ma non è detto che sia sempre così.
In realtà essa ci offre il destro di affrontare le nostre paure attraverso un processo di autorivelazione.
Noi sapremo davvero chi siamo solo quando vorremo scavare nei recessi più profondi del nostro io.
Altri scopriranno chi siamo solo quando ci arrischieremo a dischiuderci.
E’ un compito arduo, in continuo divenire. Attraverso l’accettazione della nostra solitudine, possiamo finalmente intuire l’autentico peso dell’amore e il motivo per cui vivere senza amore non è davvero possibile.

LA POSSESSIVITA’ FINISCE SEMPRE COL DISTRUGGERE CIO’ CHE SI PROPONE DI PROTEGGERE
Il controllo assoluto su un altro essere umano non è possibile e tantomeno auspicabile. Ed è sempre distruttivo.
Uno dei grandi miti sul vero amore vorrebbe che le vite di un uomo e di una donna fossero intrecciate per sempre, incamminate sulla stessa via, protese verso le stesse mete e i medesimi interessi, e che ogni istante di separazione fosse per loro un’eternità.
Quand’anche ciò fosse possibile, a me sembra tristissimo!
Sentirsi uniti, protetti, solidali è un sentimento del tutto naturale.
Ma diventa un problema quando noi ne facciamo un’esigenza esclusiva. Chi focalizza il proprio amore su un unico soggetto ha difficoltà nei suoi rapporti con gli altri.
Constatare che le persone che amiamo sanno amare, oltre a essere amate, dovrebbe essere un conforto, non una minaccia.
Dovremmo rallegrarci che abbiano interessi estranei alla nostra persona, che siano autosufficienti e abbiano fiducia in se stessi.
In realtà, noi siamo in grado di amare molte persone contemporaneamente senza con ciò diluire ciò che abbiamo da offrire.
Anzi, quanto più numerose sono le nostre esperienze affettive, tanto maggiore è il patrimonio che rechiamo con noi quando ci concentriamo su un rapporto intimo e profondo.
La spartizione non scredita la qualità dell’amore; al contrario viene intensificata e ulteriormente arricchita dalla nostra esperienza.
(Brani tratti dal libro: “Nati per amare” di Leo Buscaglia, edito da Mondadori)

lunedì 4 agosto 2008

Vita Oltre La Vita

Di Adriana Velardi, "Near-Death Experiences: prospettive di interpretazione", Associazione Klären, Bologna, 1999).

Il fenomeno denominato Near-Death Experiences (NDE) oppure Stato di Pre-Morte (SPM) o Esperienze di Pre-Morte (EPM), solitamente si verifica nei soggetti che dopo aver avuto un trauma fisico che avrebbe dovuto portarli alla morte (a causa di arresto cardiaco spontaneo, di un grave incidente, o durante un intervento chirurgico) sono sopravvissuti.

Moltissime di queste persone, in tali occasioni sono state dichiarate clinicamente morte, perchè oltre ad avere il battito cardiaco totalmente assente, non presentavano più alcuna attività cerebrale (EEG). Ciononostante, inspiegabilmente, dopo svariati minuti (a volte anche ore, vedi caso Rodonaia in "La pagina degli amputati), una volta tornati alla vita, riferiscono ai medici, agli infermieri, ai parenti e agli amici dei ricordi straordinari: mentre erano "clinicamente morti", avevano continuato ad avere la percezione visiva e sonora di quello che stava accadendo attorno a loro ed anche in luoghi molto distanti da quello in cui era stato collocato il corpo. Più precisamente, una volta "risvegliati", hanno descritto dettagliatamente quello che avevano fatto e detto i primi soccorritori e poi gli infermieri ed i medici, mentre tentavano di rianimarli, ed anche ciò che amici e parenti compivano, dicevano o pensavano, mentre si trovavano all’interno delle rispettive abitazioni o al lavoro.

Negli ultimi trentacinque anni, a livello mondiale, l’interesse per queste esperienze in ambito scientifico è stato sollevato da Raymond A. Moody (precedentemente altri studiosi se ne erano occupati - in particolare Frankl e Potzel - mostrando però maggiore interesse nei confronti dell’evento morte e non per l’esperienza premortale), egli è ritenuto il massimo divulgatore degli studi sulle NDE.

Moody fu il primo a raccogliere dati sulle NDE, rendendoli pubblici durante le sue conferenze e tramite i suoi libri; il primo libro, "La Vita Oltre La Vita", è ancora oggi un testo fondamentale per tutti coloro che si sono occupati e si interessano del fenomeno. In "La Vita Oltre La Vita" Moody lanciò una sfida a tutti gli studiosi di medicina, a cui chiedeva di impegnarsi maggiormente nelle ricerche concernenti le esperienze vissute in punto di morte (Raymond Moody, è nato in Georgia nel 1944; nel 1969 si è laureato in Filosofia e successivamente in Medicina e in Psichiatria. Ha insegnato per tre anni etica, logica e filosofia del linguaggio alla East Carolina University.

Ha anche insegnato Psicologia al Western Georgia State College di Carrollton, un istituto che ha un reparto di psicologia in cui si enfatizza lo studio del paranormale. Il Western Georgia State College, non ignora la terapia cognitiva, ma su volere del suo fondatore William Roll, sin dagli anni Sessanta organizza corsi sui fatti inspiegabili, tra essi vi sono corsi sull’astrologia, sulle esperienze di Pre-Morte, sui fantasmi, unitamente a quelli sull’ipnosi, sull’auto-ipnosi e sulla moderna psicoterapia sciamanica. Attualmente è titolare della Cattedra "Bigelow" per gli Studi sulla Coscienza di Las Vegas).

Da allora molti studiosi si sono cimentati in questa ricerca e, mentre i non addetti ai lavori erroneamente pensano che essa sia relegata al pensiero esoterico o occultista, in realtà la questione è dibattuta soprattutto in ambito accademico e le rare volte che sono state prese in esame tesi esoteriche, lo si è fatto per invalidarle. I più agguerriti contro le tesi esoteriche sono i parapsicologi che, pur ammettendo l’esistenza di fenomeni paranormali, sono impegnati a cercarne le cause scientifiche per poterli riprodurre in laboratorio, seguendo i canoni della scienza empirica.

FASI CARATTERISTICHE DEL FENOMENO NDE

Di seguito vengono descritti i vissuti (ovvero le esperienze soggettive, simili tra loro, dei soggetti che hanno sperimentato la NDE.) e che sono maggiormente tenuti in considerazione dai ricercatori di tutto il mondo che operano in ambito medico, farmacologico, psichiatrico, psicologico, psicofisiologico e parapsicologico.

Per alcuni studiosi la presenza di uno o più di tali elementi è sufficiente per determinare la NDE, mentre per altri sono valide le fasi evidenziate dal test elaborato da Bruce Greyson.

Sensazione della morte

Molte persone non realizzano immediatamente che l’esperienza che stanno vivendo ha a che fare con la morte. Raccontano d’essersi trovate a fluttuare al di sopra del loro corpo, d’averlo guardato a distanza e d’avere improvvisamente provato paura e/o imbarazzo. In questa situazione arrivano a non riconoscere come proprio il corpo che vedono dall’alto, spesso la grande paura iniziale cede il posto alla chiara consapevolezza di quanto sta accadendo. Mentre si trovano in questo stato, le persone sono in grado di comprendere quello che medici ed infermieri si comunicano, anche se non hanno alcuna cultura medica, ma quando tentano di parlare con essi o con altre persone presenti, si rendono conto che nessuno riesce a vederli né a sentirli. Allora cercano di attirare l’attenzione dei presenti toccandoli, ma quando lo fanno, le loro mani passano direttamente attraverso il corpo del medico o infermiera. Dopo avere tentato di comunicare con gli altri, generalmente provano un maggiore senso della loro identità, e a questo punto la paura si trasforma in beatitudine, ed anche in comprensione.

Senso di pace e assenza di dolore

Finché la persona resta nel suo corpo può vivere un’intensa sofferenza, ma quando lo abbandona sopravviene un grande senso di pace e di assenza del dolore.

Il tunnel

Questa esperienza solitamente subentra dopo che è stata sperimentata quella dell’abbandono del corpo (fisico). La persona si trova di fronte ad un tunnel, oppure davanti ad un portale e si sente spinta verso le tenebre. Dopo avere attraversato questo spazio buio, entra in una luce splendente. Alcune persone invece di entrare nel tunnel dicono d’essere salite lungo una scalinata. Altri hanno affermato d’avere visto delle bellissime porte dorate, che indicano il passaggio in un altro regno.

Alcuni soggetti hanno dichiarato che, nell’entrare nel tunnel, hanno sentito un sibilo o una specie di vibrazione elettrica oppure un ronzio. L’esperienza del tunnel non è una particolare scoperta degli attuali ricercatori, infatti già nel quindicesimo secolo, Hieronymus Bosch nel dipinto che ha per titolo "Visioni dell’aldilà: Il paradiso terrestre - L’Ascesa all’Empireo", descrive quello che solitamente racconta chi ha vissuto una NDE.

Gli Esseri di Luce

Una volta superato il tunnel, generalmente la persona riferisce d’avere incontrato degli "esseri" che brillano di una stupenda luce, che permea ogni cosa e riempie il soggetto d’amore. In questa dimensione, luce e amore sono la stessa cosa; la luce è descritta come molto più intensa di qualsiasi altra conosciuta in Terra, non è accecante ma è calda, stimolante, viva.

Oltre alla intensa luce, molte persone raccontano di avere incontrato amici o parenti (precedentemente deceduti) contraddistinti da corpi luminosi ed eterei; di avere visto bellissime scene pastorali e città fatte di luce la cui grandiosità è indescrivibile.

In questa situazione la comunicazione non si svolge come al solito a parole, ma "telepaticamente", è una comprensione immediata.

Il Supremo Essere di Luce

Dopo avere incontrato diversi esseri di luce, generalmente, la persona "clinicamente deceduta", incontra un essere che definisce il "Massimo Essere di Luce". Chi ha avuto un’educazione cristiana spesso lo identifica con Dio o Gesù; coloro che professano altre fedi lo chiamano Buddha o Allah. Gli atei riferiscono che non si tratta di Dio e neppure di Gesù, ma è un essere sacro. Tutte le persone dichiarano che si tratta di un essere che emana amore e comprensione assoluti. Quasi tutte le persone dicono di avere desiderato di restare per sempre con lui, desiderio che però non può essere soddisfatto e, solitamente, uno degli esseri di luce (parenti defunti ecc.) o il Massimo Essere di Luce, dopo che il soggetto ha riesaminato la sua intera vita, lo invita (o gli ordina) di rientrare nel suo corpo terreno.

Visione panoramica della vita

Quando ciò avviene non vi sono più contorni materiali, ma solo una visione panoramica a colori e a tre dimensioni, di ogni singola azione compiuta dal soggetto in stato di NDE, durante la vita. Solitamente questa situazione si verifica nella prospettiva di una terza persona, non si svolge nel tempo da noi conosciuto ma l’intera vita del soggetto è presente contemporaneamente. In questa condizione si rivedono le azioni buone e cattive compiute fino a quel momento, e si percepisce immediatamente l’effetto che esse hanno procurato sul prossimo. Durante tutto il tempo in cui il soggetto riesamina la sua vita, l’Essere di luce gli resta accanto, gli pone delle domande (ad esempio che cosa ha fatto di bene nella sua vita), l’aiuta a compiere la revisione e a sistemare (in prospettiva) tutti gli eventi della sua vita.

Le persone che hanno vissuto una NDE si convincono che la cosa più importante della vita è l’amore, seguito (per la maggior parte di loro) dalla Conoscenza. Mentre i sopravvissuti rivedono i momenti della loro esistenza in cui hanno imparato qualcosa, l’Essere di luce sottolinea che, oltre all’amore, una delle cose che si può portare con sé al momento della morte è la conoscenza. Generalmente quando la persona torna in vita, ha un gran desiderio di approfondire le sue conoscenze intellettuali, spesso diventa un avido lettore anche se, nel suo recente passato, non amava studiare, oppure si iscrive a corsi che gli permettono di approfondire argomenti da lui mai prima trattati.

Rapida ascesa al cielo

Non tutte le persone che hanno vissuto una NDE fanno l’esperienza del tunnel, alcune invece raccontano d’essersi sentite fluttuare, di essere salite rapidamente al cielo e di aver visto l’universo dalla stessa prospettiva dei satelliti e degli astronauti.

Riluttanza a tornare in vita

L’esperienza di Pre-Morte è talmente piacevole che molte persone non vorrebbero tornare indietro e, spesse volte, sono molto adirate con i medici che le hanno fatte ritornare. E’ però una reazione momentanea e, solitamente dopo una settimana (anche se rimpiangono lo stato di beatitudine vissuto durante la NDE), sono felici d’avere avuto l’opportunità di continuare a vivere. La maggior parte delle persone riferisce che, se avesse dovuto pensare solo a se stessa, sarebbe rimasta nell’altra dimensione. Tutti dichiarano che sono ritornati per amore dei loro bambini oppure per i genitori o i coniugi.

Differente percezione spazio - temporale

Tutte le persone che hanno sperimentato l’esperienza di Pre-Morte raccontano che in quella dimensione il tempo è notevolmente compresso e assolutamente diverso da quello segnato dagli orologi; spesso viene descritto come l’esperienza o il senso dell’eternità. Durante la NDE, generalmente i confini imposti dallo spazio nella vita quotidiana scompaiono. Infatti, se la persona (ritenuta da medici ed infermieri morta) vuole recarsi in uno specifico posto, può farlo semplicemente pensando di esservi.

Alcuni soggetti hanno riferito che, mentre si trovavano fuori dal corpo ed osservavano il lavoro svolto dai medici nella sala operatoria, se volevano vedere i loro parenti, era sufficiente che desiderassero spostarsi nella sala d’aspetto o raggiungere l’abitazione o il luogo in cui si trovavano.

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