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lunedì 9 novembre 2009

Lettera ai miei futuri genitori


Avrei potuto morire e rinascere.
Mi viene spontaneo scrivere una lettera ai miei futuri genitori.
Cari genitori probabilmente non vi siete ancora incontrati, forse state nascendo adesso.
Un giorno vi incontrerete, inaspettatamente vi troverete faccia a faccia, spinti da una forza misteriosa comincerete a frequentarvi e vi innamorerete l'uno dell'altro. Sentirete il bisogno di avere uno spazio vostro e vivere insieme. Vi scrivo questa lettera supponendo che un giorno non lontano io possa nascere attraverso di voi. So bene che scegliere voi implica l'accettazione del vostro patrimonio genetico e la condivisione per molti anni della stessa casa e dello stesso karma. Nella mia prima infanzia mi sarà molto difficile spiegare che sono già vissuto prima, che avevo un corpo simile al vostro e che ero perfettamente capace di pensare, sentire ed agire in base al mio libero arbitrio. Lo scopo di questa lettera è quello di rassicuravi e farvi capire che la reincarnazione è un fatto reale, questa comprensione può migliorare la nostra relazione familiare ed aiutare noi tre a capire meglio chi siamo. Potrà succedere che i vostri genitori, avendovi visto nascere e crescere non abbiano capito questa verità e continueranno a considerarvi i loro ragazzi anche quando avrete quaranta o cinquant'anni. È un segno di grande tenerezza ed affetto ma può anche far nascere una grande frustrazione. Noi siamo eternamente degli individui e le differenze fisiche non debbono dare origine a discriminazioni. Il colore, il genere, la forma e la grandezza del corpo fisico sono un dettaglio, noi siamo, costituzionalmente, indistruttibile energia pura che risiede in un delicato corpo molecolare in continua trasformazione. Se leggete il libro di Marlo Morgan scoprirete che gli aborigeni del deserto australiano, la Gente Vera, ultimamente hanno deciso di lasciare il pianeta. e di conseguenza non fanno più figli. La loro storia pacifica ha più di cinquanta mila anni, adesso si lamentano del fatto che la gente del mondo è cambiata e non ama più la terra in cui vive. Io credo che sia ancora possibile trasformare un momento di crisi in un ulteriore progresso, ho scelto di restare e voglio continuare l'esperienza terrestre con il vostro aiuto. Vi devo confessare che la voglia di migrare su un altro pianeta alla ricerca di una vita più facile e felice è stata, per molti anni, un'attrazione . Dopo aver meditato a lungo ho deciso di rimanere ma a questo punto ho bisogno della vostra cooperazione. Molte zone di questo pianeta sono colpite dal crimine organizzato, dal degrado ambientale e dalla fame. La quantità di anidride carbonica nell'atmosfera terrestre aumenta di anno in anno. L'inquinamento elettromagnetico sta causando enormi problemi genetici e mentali, bisogna assolutamente trovare un rimedio efficace. Sarete considerati una bella coppia, farete molti progetti e la vostra carica di speranza e di ottimismo sarà contagiosa. Ricordatevi che potrete fare molto per l'aria, l'acqua e la vita sulla terra che adesso sono gravemente inquinati. La vostra forza verrà dalla speranza in un grande cambiamento positivo. Io sono d'accordo e vorrò unirmi a voi. Dal momento in cui deciderete di provvedere una nuova forma umana per me o per altre anime, per favore, ricordatevi di seguire questi consigli. Fate in modo che il concepimento non avvenga in città. Prendetevi una vacanza e scegliete un posto speciale carico di energia dinamica e sentimenti ispiranti. Consultatevi con un bravo astrologo e segnatevi il nome del posto, l'ora e il giorno.
Siate vegetariani per almeno 21 giorni prima del concepimento e sintonizzate attentamente le vostre aure vitali. Il potere delle vostre energie combinate raggiungerà grandi distanze e riuscirà a guidarmi verso il campo energetico creato dall'unione dei vostri due corpi. Mescolando armoniosamente le nostre energie creeremo dei momenti di gioia e proveremo un gusto superiore. Ricordatevi che io arriverò a voi dopo aver lasciato un altro corpo, un corpo che non funzionava più. Continuerò la mia esperienza umana su questo pianeta attraverso il vostro sostegno. Ogni giorno su questo pianeta muoiono migliaia di persone, alcune cercano di dirigersi verso pianeti superiori o dimensioni senza ansietà. Ho riflettuto a lungo sul fatto che rinascere può essere un azzardo molto rischioso, la memoria potrebbe svanire e diventerei una persona completamente diversa, inconsapevolmente potrei cambiare e diventare parte del problema. Per questo motivo miei cari genitori futuri ho deciso di scrivervi questa lettera, io conto su di voi per contribuire alla grande e completa trasformazione risanatrice del pianeta. Andate sempre d'accordo ed irradiate amore intorno a voi. Prendete in considerazione che nel corso dell'eternità potrebbe essere già successo che io fossi il genitore e voi i miei figli. Non entrate mai in conflitto tra voi nel vano tentativo di dimostrarmi chi mi ama di più, il nostro rapporto a tre non nasce dal caso. Non ci sono misteri, nascerò attraverso di voi per scelta, dopo aver serenamente valutato le vostre qualità ed i vostri limiti. Quando sarò nato non trattatemi solo come un neonato o come un grazioso giocattolo parlante, ricordatevi che all'interno di quel piccolo corpo delicato c'è un essere cosmico multidimensionale uguale a voi e a tutti gli altri esseri umani. Il vostro senso di responsabilità vi dirà che ho bisogno di cibo, affetto, protezione, educazione e molte altre cose. Fate tutto il necessario ma senza apprensione e senza esagerare. Quello che io desidero intimamente è una vita semplice e pura, molta sincerità e la possibilità di apprendere senza restrizioni settarie e dogmatiche. Vorrei essere vegetariano sin dall'inizio, cercate di affidarmi alla cura di un dottore olistico ed onesto che non si lascia abbindolare dalla pubblicità truccata delle multinazionali farmaceutiche. La nascita non è solo un fatto fisico, la contrazione dell'utero e la fuoriuscita di un nuovo essere nella realtà esterna. La nascita è anche la scoperta di pensieri, suoni, odori, colori e stati mentali diversi. Attraverso regressioni ipnotiche parecchi soggetti hanno rivissuto consapevolmente i momenti della nascita e alcuni sono risaliti a ricordi di esperienze prenatali. "La nostra nascita", scrisse il poeta britannico William Woodsworth, "non è che sonno e oblio". Molti dimenticano ma in teoria potremo tutti ricordare. Le madri dovrebbero sapere che stanno stringendo al loro seno un piccolo straniero che una volta aveva una vita autonoma e responsabile. Lo scienziato Stanislav Grof, dopo aver sperimentato su soggetti consenzienti l'uso terapeutico dell'Acido Lisergico, ha scoperto che molti rivivevano il trauma della nascita in modo drammatico. Quando questo trauma veniva consapevolmente riportato a galla, ha notato Grof, disturbi fisici e psicologici scomparivano o si attenuavano in modo evidente. Alcuni soggetti sono in grado di ricordare correttamente il momento preciso della nascita, quale braccio è uscito prima, quale era la posizione dei piedi ed altri particolari legati alla stanza e alle persone presenti al momento del parto. David Ciambellani, psicologo dell'ATC Research Foundation di San Diego, dopo anni di ricerche con l'ipnosi ha scoperto che, nella maggioranza dei casi, gli infanti sono in grado di capire e memorizzare chi è presente nella stanza. Percepiscono chiaramente quando il padre è assente, preoccupato o ha un atteggiamento amichevole ed affettuoso. Non capiscono le parole ma assorbono le vibrazioni, gli stati d'animo ed i messaggi espressi dai presenti. Il terapista di San Francisco Jack Downing riportò un caso in cui il soggetto sotto ipnosi "rivisse" un'esperienza dolorosa all'interno dell'utero materno. Gli sembrava di ricordare che quando sua madre era incinta, il padre manifestò il suo disappunto e suggerì un aborto. I genitori ammisero l'incidente e la chiarificazione rinforzò il rapporto tra loro tre. Questi studi dimostrano che i neonati sono presenti ed estremamente ricettivi e consapevoli. Nel suo libro, Babies remember birth, Chamberlain invita genitori, medici, infermieri e parenti del nascituro ad avere un comportamento più attento e più presente. Nel 1989 il professor David Cheek disse di aver scoperto che il comportamento di molti giovani era fortemente influenzato dalle informazioni ricevute nel periodo prenatale. Cheek, per anni presidente della American Society of Clinical Hypnosis, spiegò che la capacità del feto di assorbire e capire è supersensoriale. Dal momento che la madre scopre di essere incinta comincia ad inviare coscientemente ormoni "materni" alla placenta. Alcuni casi, da lui studiati hanno ricordato di aver addirittura udito il dottore comunicare alla madre lo stato iniziale di gravidanza. La memoria, conclude lo psichiatra Stanislav Grof, può essere rinegoziata e ristrutturata. Le esperienze rivissute consapevolmente possono essere reinterpretate in modo tale da liberare il soggetto dai traumi e dalle loro conseguenze negative che spesso si trascinano per anni nella forma di un comportamento strano ed apparentemente inspiegabile. Miei cari genitori del futuro, questi resoconti non sono frutto di fantasia, sono stati accettati scientificamente solo dopo aver intervistato i genitori e consultato i rapporti stilati dai medici e le infermiere al momento della nascita. Genitori e medici tendono a considerare il feto ed il neonato come qualcosa di vivo ma assente. La mancanza di dialogo e di comunicazione diretta fa credere che ci si trova davanti ad un essere incapace e meno intelligente. Invece tutto quello che viene detto ed espresso è registrato e può determinare incisivamente il futuro carattere della persona. Durante la gestazione, il feto percepisce numerose vibrazioni: pulsazioni cardiache, respirazione della madre, movimenti delle pareti addominali, rumori intestinali ed altro. Dal sesto mese l'udito funziona ed il feto sente distintamente i suoni, la musica e in particolare la voce della madre. L'ascolto è la funzione su cui si fonda tutta la dinamica delle relazioni umane. La vita di relazione comincia con l'ascolto, vi prego di dirmi sempre la verità, così facendo regalerete alla società un uomo libero. Non sono contrario all'idea di essere mandato a scuola ma non mi oppongo alla prospettiva di essere un bambino normale in una scuola normale, vi prego però di non giudicarmi solo in base ai risultati scolastici. Vi faccio un esempio. I genitori e gli insegnanti del famoso genio Albert Einstein erano molto preoccupati perché da bambino Albert era vago, come assente e rispondeva alle domande solo dopo lunghe pause. Per un po' pensarono che potesse essere ritardato. Il padre di Charles Darwin ripeteva spesso: "Sei una disgrazia per la nostra famiglia". Thomas Edison era considerato un fallimento sia a scuola che a casa. Henry Ford non eccelse mai negli studi. La stessa cosa si può dire di Isacco Newton e del grande pittore Pablo Picasso. Il maestro di musica del compositore d'opera Giacomo Puccini lo abbandonò disperato: "Questo ragazzo non ha talento musicale." Persino Gesù non fu capito quando manifestò la sua grande spiritualità prematuramente. Molti grandi spiriti con estrema naturalezza, rivivono durante la loro infanzia, i talenti e le qualità delle loro vite precedenti. Il poeta francese Arthur Rimbaud scrisse i suoi primi versi all'età di tredici anni. Il commediografo spagnolo del '500 Lope de Vega a cinque anni traduceva in latino e in greco, siccome non aveva ancora imparato a leggere e scrivere, gli studenti più grandi gli leggevano il testo e lui dettava immediatamente la traduzione in latino o in greco. Biagio Pascal, definito ai suoi tempi "il genio spaventoso", ad undici anni scrisse il suo Trattato di acustica. A dodici anni scoprì e risolse i teoremi di Euclide e a sedici scrisse il Saggio sui conici. Il fisico e matematico tedesco Gauss a tre anni sapeva risolvere complicati problemi matematici. Ampère a quattro anni sapeva estrarre mentalmente la radice cubica di numeri di cinque cifre. Il maestro di pittura Cimabue riconobbe immediatamente il genio di Giotto, un pastorello di dieci anni che, col carbone, si divertiva a disegnare figure di animali sulle pietre. Michelangelo a soli otto anni conosceva così bene la tecnica della sua arte che il Ghirlandaio, che gli aveva fatto da maestro, ammise di non avere più nulla da insegnargli. Lo stesso discorso si può applicare ad altri grandi come Raffaello, Mozart, Goethe, Rembrandt, Vincenzo Gemito e Gustavo Dorè. La lista può proseguire ma sono sicuro che avete capito il mio punto, la coscienza tende a perdere la memoria nel passaggio tra la morte e la rinascita. Pochissimi ricordano già dalla prima infanzia, altri solo più avanti, e la maggior parte muore senza aver capito che questa vita era il seguito di una lunga serie di esistenze precedenti. Il principe Gautama, che grazie alla meditazione raggiunse lo stato di Buddha, solo verso i quarant'anni riuscì a portare alla superficie ricordi accumulati in centinaia di incarnazioni precedenti. Portatemi con voi a vedere la bellezza del pianeta, potremo visitare alcuni luoghi dove è ancora presente la buona energia lasciata da grandi personalità del passato. Le persone pure e sincere lasciano una prodigiosa vibrazione positiva che rimane per molto tempo. Potremo passare del tempo in quei luoghi, rinforzare il nostro rapporto familiare e sentirci parte della grande famiglia del cosmo. Vi ringrazio per esserci e per tutta la cura che in futuro manifesterete nei miei confronti. Prego per la vostra salute e la vostra armonia, sarà un piacere vivere con genitori coraggiosi e felici come voi. La lettera termina qui. Non la firmo perché il nome temporaneo di questa vita non ha alcun significato per voi. Amore eterno da un essere spirituale che in futuro passerà molto tempo con voi.

Testo tratto dal libro "Incontro con la chiara Luce" di Giorgio Cerquetti

mercoledì 28 ottobre 2009

Affrontare la vita

Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita e di come le cose le risultavano tanto difficili. Non sapeva come fare per proseguire e credeva di darsi per vinta. Era stanca di lottare. Sembrava che quando risolveva un problema, ne apparisse un altro. Suo padre, uno chef di cucina, la portò al suo posto di lavoro. Lì, riempì tre pentole con acqua e le pose sul fuoco. Quando l'acqua nelle tre pentole iniziò a bollire, in una collocò alcune carote, in un'altra collocò delle uova e nell'ultima collocò dei grani di caffè. Lasciò bollire l'acqua senza dire parola. La figlia aspettò impazientemente, domandandosi cosa stesse facendo il padre.... Dopo venti minuti il padre spense il fuoco. Tirò fuori le carote e le collocò in un piatto. Tirò fuori le uova e le collocò in un altro piatto. Finalmente, colò il caffè e lo mise in una scodella. Guardando sua figlia le disse: "Cara figlia mia, carote, uova o caffè?" La fece avvicinare e le chiese che toccasse le carote, ella lo fece e notò che erano soffici; dopo le chiese di prendere un uovo e di romperlo mentre lo tirava fuori dal guscio, osservò l'uovo sodo. Dopo le chiese che provasse a bere il caffè, ella sorrise mentre godeva del suo ricco aroma. Umilmente la figlia domandò: "Cosa significa questo, padre?" Egli le spiegò che i tre elementi avevano affrontato la stessa avversità, "l'acqua bollente", ma avevano reagito in maniera differente. La carota arrivò all'acqua forte, dura, superba; ma dopo essere passata per l'acqua, bollendo era diventata debole, facile da disfare. L'uovo era arrivato all'acqua fragile, il suo guscio fine proteggeva il suo interno molle, ma dopo essere stato in acqua, bollendo, il suo interno si era indurito. Invece, i grani di caffè, erano unici: dopo essere stati in acqua, bollendo, avevano cambiato l'acqua. "Quale sei tu figlia?" le disse. "Quando l'avversità suona alla tua porta, come rispondi?" "Sei una carota che sembra forte ma quando i problemi ed il dolore ti toccano, diventi debole e perdi la tua forza?" "Sei un uovo che comincia con un cuore malleabile e buono di spirito, ma che dopo una morte, una separazione, un licenziamento, un ostacolo durante il tragitto, diventa duro e rigido? Esternamente ti vedi uguale, ma dentro sei amareggiata ed aspra con uno spirito ed un cuore indurito?" "O sei come un grano di caffè? Il caffè cambia l'acqua, l'elemento che gli causa dolore. Quando l'acqua arriva al punto di ebollizione il caffè raggiunge il suo migliore sapore." "Se sei come il grano di caffè, quando le cose si mettono peggio, tu reagisci in forma positiva, senza lasciarti vincere, e fai si che le cose che ti succedono migliorino, che esista sempre una luce che, davanti all'avversità, illumini la tua strada e quella della gente che ti circonda". Per questo motivo non mancare mai di diffondere con la tua forza e la tua positività il "dolce aroma del caffè".

lunedì 19 ottobre 2009

La medicina di Dio

Tutti vogliamo essere...curati. Dentro ognuno di noi, dal profondo, sale alla superficie della nostra coscienza un desiderio di completezza, e di armonia con tutto ciò che ci circonda. E' un desiderio che non ci viene soltanto quando siamo ammalati o in disarmonia, ma è il desiderio stesso della vita. E' il desiderio che ci fa desiderare il meglio e che trascende la materialità del vivere. Tutti vogliamo essere curati, ma pochi sono disposti a riconoscere il potere curativo come un continuo processo che sta alla base della nostra esistenza, una matrice biologica ed evoluzionaria di eventi che continuamente avvengono dentro e fuori di noi. E' il potere della nostra vita di tutti i giorni che determina il modo con cui dobbiamo e possiamo usare l'energia spirituale che continuamente fluisce in noi e in tutto il creato. Il potere di curare e di essere curati non dipende dal medico. Dipende da come pensiamo, da come viviamo e da come ci ricarichiamo di energia spirituale, riarmonizzando la nostra vita secondo ciò che ci lega al Tutto. Ogni essere è unico e straordinario, e nessun medico può veramente comprendere, capire gli altri uomini, eccetto colui che ha imparato ad usare il dono dell'intuizione, latente in ogni essere umano. Il potere che guarisce è lo stesso potere della vita. Nel mondo meccanico fatto dall'uomo, non ci sono cose che possono aggiustarsi da sole. L'uomo invece porta sempre dentro di sè il potere di curarsi. Anche gli animali si sanno curare da soli. Un cane, un gatto, senza aver studiato medicina o erboristeria, quando si ammalano, sanno trovare le erbe e la terra che possono guarirli. Gli orsi sanno curarsi le ferite meglio di un esperto chirurgo. Solo gli esseri viventi, in cui fluisce l'invisibile energia spirituale, possono trasformare la debolezza in forza, l'esaurimento in vitalità, la malattia in salute. Purtroppo l'uomo moderno, troppo distratto dalle sue conoscenze, sembra aver perso la memoria del suo potere naturale. Egli è oggi il più ammalato delle creature di Dio, e usa tutte le sue energie per controllare e vincere le malattie invece di controllare e conquistare se stesso. L'uomo attuale perciò dipende sempre più dai medici e dai guaritori. Pensa che la malattia è un'afflizione momentanea o soltanto un caso di sfortuna, invece di considerare la malattia per quello che è: un risultato dell'ignoranza, l'effetto del vivere contro natura e in disarmonia con se stessi e col mondo. L'uomo separa la causa dalla cura, fidando in misure sintomatiche per portare sollievo sintomatico al male...che è soltanto il messaggero della giustizia. C'è gente sempre ammalata, che ora la medicina classifica come affetta da malattie psicosomatiche. I loro mali sono psichici. Questa gente vive in ambienti pieni di negatività e di disarmonia, che il singolo individuo non può cambiare. Solo se tutto quell'insieme di individui, di famiglie, impara a conoscere la fonte dei loro mali, ci potrà essere rimedio. Per fortuna l'energia spirituale viene sempre a portare una certa assistenza, e basta un sorriso, una parola amica, un desiderio accontentato o qualche altro fatto di poca importanza, a portare un certo equilibrio, anche se molto precario perchè il modo di vivere non è stato cambiato. Il male ci insegna che la vita è retta dallo Spirito. Il male è un angelo di Dio che ci obbliga a riconoscere di aver ignorato l'ordine dell'universo. Il male viene per guarirci, poichè esso è soltanto un effetto materiale che deriva da una causa spirituale. Chi ha rancori, chi non sa comprendere, chi non sa perdonare, si prepari ad una continua disarmonia, alla malattia, alla morte. Non dobbiamo sfuggire il male, ma cercarne la causa e usare il nostro potere spirituale per vincerlo. Perchè allora la moderna medicina tende a eliminare il male? Solo perchè si ignora il potere curativo dell'energia vitale e anche la causa della malattia. Non vogliamo negare le buone intenzioni della medicina, ma vogliamo ricordare che è stato provato che le guarigioni avvengono sempre in modo quasi miracoloso, per la fiducia nel medico o per un imponderabile fattore, spesso chimico, che sforza l'ammalato a ritrovare il suo innato potere di guarirsi, di riarmonizzarsi. La medicina moderna è una perversione della natura, perchè rende gli uomini schiavi di cose esterne, quando la risposta è interna: è l'energia spirituale che guarisce, l'energia divina che è in noi e in tutta la natura. Il vero compito del medico è di insegnarci a vivere in armonia con la vita, e non a riempirci di medicine, che possono curare l'effetto, ma non la causa. La vera medicina è quella preventiva, quella che insegna a vivere, a conoscere il nostro corpo e la nostra anima, a distinguere ciò che è positivo da ciò che è negativo( yin e yang), a riconoscere la giustizia divina. Finchè la medicina moderna tenta soltanto di muovere guerra agli innocenti microbi delle malattie, ci saranno sempre più ammalati che medici in grado di curare. Ogni sistema curativo che richieda la costruzione e il mantenimento di ospedali, di eserciti di medici e di infermieri, e un corpo di cognizioni mediche che può essere usato soltanto con l'aiuto dei computers, presto o tardi cadrà nelle sabbie mobili dell'inefficienza. Il futuro della medicina sta nelle mani di coloro che desiderano che l'uomo riacquisti la fede in se stesso, nel suo auto-potere curativo. Lo sviluppo ti tecniche curative altamente sofisticate e di un macchinario costoso non ha migliorato le cure ai malati. Più queste cure sono elaborate, più si diventa dipendenti da esse, e nel fidarsi delle macchine si dimentica la causa delle malattie. Si è portati a non sentirsi responsabili della nostra vita. L'uomo primitivo, quando cadeva ammalato, non si rivolgeva ai medici. Egli pregava il suo Dio. Era la preghiera, la meditazione e la riflessione sul suo modo di vivere, che lo curavano. Con la fede faceva rifluire quell'energia divina che, per errori di pensiero, per rancori o altro, aveva ostacolato. La Medicina di Dio è dentro ogni essere vivente, è il naturale fluire dell'Energia Spirituale. Se vogliamo liberarci dalla malattia e dalla dipendenza tirannica della moderna medicina, dobbiamo tornare ad avere fede nella Medicina di Dio. E prima che ciò accada è necessario che impariamo a vivere in armonia con la natura, a nutrirci in modo semplice e naturale, a rendere la nostra vita creativa secondo i veri valori che si esprimono mediante la Verità, la Bontà e la Bellezza. Solo così viene trasformata la nostra coscienza, mutato il nostro campo magnetico, e ci riarmonizziamo con quel pulsare della vita che ci lega a tutte le dimensioni della creazione. William Blake, l'apostolo dell'Età dell'Acquario, chiamava ciò l'entrare nella veloce corrente del "Fiume della Vita". Fluendo lungo questo fiume, impariamo che tutto è armonia nella differenza. C'è un differente modo di vivere, di nutrirsi, di respirare, di pregare...una più profonda comprensione del naturale ordine dei cambiamenti. Lo Spirito Divino fluisce e mantiene la vita in tutta la creazione. Ogni gesto, ogni immagine, ogni pensiero, anche le sofferenze e le pene, non sono che illusorie espressioni che forgiano il nostro vivere. Tutto ha il compito di spingerci verso la dimensione dell'Eternità. Quando si comincia ad avere coscienza, a credere, ad aver fede nella Medicina di Dio, l'Energia Spirituale comincierà a fluire con sempre maggior forza dentro di noi e allora, oltre ad aver vinto il male, diventeremo curatori degli altri in nome di Dio.

venerdì 21 agosto 2009

L'amicizia

Mauro proveniva da una buona famiglia, con genitori amorevoli, due fratelli e una sorella, che avevano successo nella vita scolastica e sociale. Vivevano in un bel quartiere e Mauro aveva tutto quello che un ragazzino può desiderare. Ma alle elementari, Mauro fu subito etichettato come soggetto «speciale». Nelle medie era il «disadattato piantagrane». Alle scuole superiori cominciò a inanellare espulsioni e voti disastrosi. Una domenica, un insegnante incrociò la famiglia e disse: «Mauro sta facendo molto bene in questo periodo. Siamo molto soddisfatti di lui». «Forse ci state confondendo con un'altra famiglia...» disse il padre. «Il nostro Mauro non ne azzecca mai una. Siamo molto imbarazzati e non sappiamo capire perché». Mentre l'insegnante se ne andava, la madre osservò: «Però, a pensarci bene, Mauro non si è cacciato nei guai nell'ultimo mese. Inoltre è sempre andato a scuola presto e si è sempre fermato più del necessario. Che cosa starà succedendo?». Alla consegna della prima pagella, i genitori di Mauro si aspettavano voti bassi e note insoddisfacenti sul comportamento. Invece sulla pagella c'erano voti più che sufficienti e una menzione speciale in condotta. Mamma e papà erano sconcertati. «A chi ti sei seduto vicino, per avere questi voti?» chiese papà con sarcasmo. «Ho fatto tutto da solo» rispose umilmente Mauro. Perplessi e non completamente convinti, i genitori di Mauro lo riportarono a scuola per parlare con il preside. Egli assicurò loro che Mauro stava andando molto bene. «Abbiamo una nuova insegnante di sostegno, e sembra che lei abbia una particolare influenza su Mauro» disse. «Penso che dovreste conoscerla». Quando il trio si avvicinò, la donna aveva il capo abbassato. Le ci volle un istante per accorgersi che aveva visite. Quando lo capì, si alzò in piedi e iniziò a gesticolare con le mani. «Cos'è questo?» chiese indignato il padre di Mauro. «Linguaggio dei segni? Questa donna è sordomuta! ». «Ecco perché è così straordinaria» disse Mauro, mettendosi in mezzo. «Lei fa molto di più, papà. Lei sa ascoltare! » . Cellulari, chat, email, tutto sembra favorire la comunicazione tra le persone. Eppure si possono scambiare tante parole e tanti messaggini con molte persone e sentirsi profondamente soli. Se non c'è nessuno che ti "ascolta veramente" a che servono tante parole? Ascoltare veramente è saper amare...

L'Isola dei Sentimenti

C'era una volta un' isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini: il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere... così come tutti gli altri, incluso l' Amore. Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l' isola stava per sprofondare, allora prepararono tutte le loro navi e partirono, solo l' Amore volle aspettare fino all'ultimo momento. Quando l' isola fu sul punto di sprofondare, l' Amore decise di chiedere aiuto. La Ricchezza passò vicino all' Amore su una barca lussuosissima e l' Amore le disse: " Ricchezza, mi puoi portare con te? "Non posso c'é molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te." L' Amore allora decise di chiedere all' Orgoglio che stava passando su un magnifico vascello, " Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?", "Non ti posso aiutare, Amore..." rispose l' Orgoglio, "qui é tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca". Allora l' Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto " Tristezza ti prego, lasciami venire con te", "Oh Amore" rispose la Tristezza, "sono così triste che ho bisogno di stare da sola". Anche il Buon Umore passò di fianco all' Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando. All'improvviso una voce disse: "Vieni Amore, ti prendo con me". Era un vecchio che aveva parlato. L' Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono sulla terra ferma, il vecchio se ne andò. L' Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere: " Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato? "E’ stato il Tempo" rispose il Sapere. "Il Tempo?" si interrogò l' Amore, "Perché mai il Tempo mi ha aiutato?". Il Sapere pieno di saggezza rispose: "Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l' Amore sia importante nella vita".

giovedì 13 agosto 2009

Gli antichi maestri sono ancora vivi


di Giorgio Cerquetti
http://www.coloridellavita.com/libri.cfm?lib=10

Cronache di un viaggio che non ha mai avuto inizio e non avrà mai fine Febbraio 2001: la storia comincia all?alba a Rimini e si conclude una settimana dopo, di notte, sulle rive del Gange a Benares in India. Da tempo immemorabile, ogni 12 anni ad Allahabad si svolge la Kumbha Mela la più grande assemblea spirituale del mondo. Qui convergono da tutta l?India e l?Himalaya (ed ultimamente da tutto il mondo) i personaggi più imprevedibili ed unici. Spiriti liberi, yoghi autentici, asceti centenari, saggi, devoti, pellegrini, ricercatori spirituali, terapisti, guaritori, curiosi ed anime in cerca di pace convergono da ogni dove al Triveni, la confluenza mistica di tre fiumi sacri Gange, Yamuna e Saraswati. Durante il viaggio l?autore, memore sin da bambino di vite passate in India, ripercorre nella sua mente episodi e flash spirituali vissuti, dall?ultima Kumbha Mela del 1989 fino al primo anno del nuovo millennio, tra India, Europa, Stati Uniti ed Africa. Alcuni straordinari incontri spirituali avvenuti su diversi piani di coscienza confermano a Giorgio Cerquetti l?essenza di tutta la conoscenza cosmica: l?amore eterno senza condizioni. L?appuntamento karmico con gli antichi maestri illumina il viaggio ed riapre un antico orizzonte spirituale. Questo libro è la continuazione naturale di Incontro con la Chiara Luce, il grande viaggio di andata e ritorno dall?aldilà, scritto dal medesimo autore. Non esiste una strada al cui termine troveremo la felicità, la felicità è la strada stessa e la consapevolezza di esserci. Questo libro illumina chi è sulla strada e riporta la luce della consapevolezza su un viaggio che non è mai iniziato e quindi non finirà mai. Mi sento un viaggiatore felice che non fa ogni tanto dei viaggi ma piuttosto è da sempre in viaggio; questo viaggio non conosce confini né limiti, mi fa scoprire ogni cosa e non mi porta mai lontano da casa. Cari compagni di strada, faccio una proposta: diventiamo amici! E da bravi amici riconosciamo insieme una cosa sorprendente: ci conosciamo da sempre. Allora....arrivederci a presto!

giovedì 6 agosto 2009

La luce che cura


Di Fabio Marchesi
http://www.coloridellavita.com/libri.cfm?lib=9

La Luce che Cura è un testo rivoluzionario che mette in discussione le conoscenze finora acquisite dalla scienza e le teorie secondo le quali i raggi Ultravioletti sono nocivi, dunque il Sole è un pericolo da cui doversi proteggere. L'autore, giovane scienziato e inventore, grazie a rigorose ricerche scientifiche, restituisce al lettore la consapevolezza necessaria a riappropriarsi del suo diritto a vivere nella Gioia, in piena Salute e Vitalità. Una consapevolezza fondata sull'Amore verso sé stessi e verso la Natura, perché, secondo l'autore, la luce del Sole è la più potente medicina che la Natura abbia mai regalato all?uomo. Conclude l'opera un capitolo sulla Medicina della "Grande Luce" di Lorenzo Ostuni.

Il problema

Un giorno, il Gran Maestro radunò tutti gli allievi per eleggere il suo assistente. "Vi sottopongo un problema" disse il Maestro. "Chi lo risolverà sarà il mio braccio destro". Detto questo, sistemò un tavolino al centro della sala e sul tavolino pose un preziosissimo vaso di porcellana decorata da finissime rose d'oro. "Questo è il problema. Risolvetelo". I discepoli contemplarono perplessi il "problema". Era un vaso di porcellana inimitabile: ne ammiravano i disegni rari, la freschezza e l'eleganza delle rose. "Cosa rappresentava? Qual'era l'enigma? Che cosa si doveva fare?" si chiedevano. Il tempo passava e nessuno osava fare nulla, salvo contemplare il "problema". Ad un certo punto, uno dei discepoli si alzò, guardò il Maestro e i compagni, poi si incamminò risolutamente verso il vaso e lo scaraventò a terra, mandandolo in frantumi. "Finalmente qualcuno lo ha fatto!" esclamò il Gran Maestro. "Cominciavo a dubitare della formazione che vi avevo dato in tutti questi anni!". Poi si rivolse al giovane: "Sarai tu il mio assistente". Mentre il giovane tornava al suo posto, il Maestro spiegò: "Io sono stato chiaro. Vi ho detto che questo era un problema. Non importa quanto possa essere bello e affascinante, un problema deve essere eliminato". C'è un modo solo per risolvere un problema: affrontarlo.

sabato 1 agosto 2009

Le cose non sono sempre come sembrano

Due angeli in viaggio si fermarono per riposarsi in una casa di persone benestanti. La famiglia fù molto sgarbata e gli negò la possibilità di dormire nella stanza degli ospiti. Nella notte li fecero dormire nella fredda cantina in un piccolo angolo. Gli angeli si stesero sul pavimento duro e freddo. L‘angelo più anziano vide un buco nella parete e lo riparò, richiudendolo. L‘angelo più giovane gli chiese perché avesse riparato quel buco. Il più anziano rispose: „Le cose non sono sempre così come sembrano." La notte successiva gli angeli pernottarono da una famiglia povera. La famiglia di contadini fu molto più gentile. Infatti, dopo aver diviso con gli angeli quel poco cibo che avevano, li lasciarono dormire nella loro camera da letto. All‘alba del giorno dopo, gli angeli trovarono la famiglia di contadini in lacrime. La loro unica mucca, dalla quale venivano sfamati con il suo latte, giaceva morta sul prato. L‘angelo più giovane si arrabbiò e chiese all‘angelo più vecchio, perché avesse lasciato accadare una cosa simile? „Il primo uomo aveva tutto e tu gli hai dato un mano“. „La seconda famiglia aveva già poco e tu hai lasciato morire il loro unico bene." L‘angelo più adulto disse: „Le cose non sono sempre come sembrano.“ „Quando pernottammo dalla famiglia ricca nella cantina fredda, vidi che in quel buco si trovava dell‘oro. Visto che il proprietario della casa era posseduto dall‘avidità e non voleva dividere il suo destino con nessuno gli riparai il buco richiudendolo. IN MODO CHE, NON POTESSE MAI TROVARLO!“ „ Quando invece pernottammo dalla famiglia di contadini, arrivò l‘angelo della morte per prendersi la moglie del contadino. Feci lo scambio con la mucca, così l‘angelo lasciò la moglie viva.“ „Vedi, le cose non sono sempre come sembrano.“ Spesso per vari motivi le cose non vanno come vorresti tu. Sei hai fede, basta lasciarsi andare e fidarsi, perchè ogni cosa che accade, accade per un motivo. Magari non te ne renderai conto subito, ma con il tempo capirai … Ci sono persone che appaiono nella nostra vita per un breve periodo ... Ci sono persone che diventano nostre amiche e rimangono per un pò accanto a noi... lasciando meravigliose impronte nei nostri cuori... Ieri è storia, quindi passato. Il domani è un mistero. Il presente è un dono. Per questo si chiama presente (present). Io penso che sia una cosa speciale... Vivi e godi ogni momento... non è una prova generale!

BATES, William Horatio


http://www.coloridellavita.com/personaggi.cfm?pid=18

BATES, William Horatio, medico, nato a Newark, N.J., il 23 dicembre 1860, figlio di Charles ed Amelia (Halsey) Bates. Laureato (A.B.) alla Cornell University nel 1881, ha ricevuto la sua specializzazione medica al “College of Physicians and Surgeons” nel 1885. Ha avviato la sua pratica professionale a New York, ed è stato per un periodo assistente clinico all’Ospedale per l’Occhio e l’Orecchio di Manhattan e medico assistente all’Ospedale di Bellevue, 1886-88, e al “New York Eye infirmary”, al “Northern dispensary” e al “Northeastern dispensary”, 1886-98.
È stato istruttore in Oftalmologia alla Scuola di Specializzazione Post Laurea di New York, 1886-91. Nel suo lavoro professionale Bates inizialmente dedicò la sua attenzione ai vari organi della testa ma finalmente si limitò al solo occhio. Si è dimesso dagli appuntamenti ospedalieri nel 1896 e per diversi anni si è occupato di lavoro sperimentale. Dopo aver praticato per diversi anni in Grand Forks, N.Dak., è ritornato a New York ed è stato medico assistente all’Ospedale di Harlem tra il 1907 e il 1922. Nelle sue ricerche, Bates ha dimostrato sperimentalmente che la normale fissazione dell’occhio è centrale, ma mai stazionaria, e la tecnica da lui sviluppata per trattare la vista imperfetta senza l’uso degli occhiali era basata su questo principio.
Da un punto di vista fisiologico, questa tecnica non era altro che la applicazione pratica della teoria psicologica del campo di consapevolezza, che è asserito come punto di fuoco, il cosiddetto punto di appercezione, circondato da un campo di crescente indeterminatezza. Il suo metodo consisteva nello sviluppare la centrale fissazione allenando il paziente nella duplice arte di rilassare e focalizzare gli occhi. Mentre portava avanti i suoi esperimenti sviluppò un metodo per fotografare l’occhio per rilevare cambiamenti nella sua curvatura durante il suo normale funzionamento. Il suo lavoro è discusso nell’articolo “A Study of Images Reflected from the Cornea, Iris, Lens, and Sclera” (pubblicato sul N.Y. Med. Jour., May 18, 1918).
Le sue ricerche sull’influenza della memoria sulla funzione della visione sono descritte nell’articolo “Memory as an Aid to Vision” (pubblicato sul N.Y.Med. Jour., May 24, 1919). Nel 1894 mentre cercava di determinare l’effetto terapeutico sull’occhio dei principi attivi delle ghiandole endocrine, egli scoprì le proprietà astringenti ed emostatiche dell’estratto acquoso della capsula surrenale, in seguito commercializzato come adrenalina. Nel 1896 ha annunciato questa scoperta in un documento letto davanti alla Accademia di Medicina di New York.
Ha introdotto una nuova operazione per il sollievo della sordità persistente nel 1896, che consisteva nel pungere o incidere la membrana del timpano. Ha pubblicato un libro, “Perfect Eyesight Without Glasses” (1919), che ha dovuto stampare a sue spese, nel quale espose le sue teorie, che erano in gran parte contrarie alla pratica oftalmologica stabilita. Ha pure scritto diversi articoli per descrivere i suoi metodi. È stato membro della Società Medica dello Stato di New York, ed era affiliato alla Chiesa riformata olandese.
Amava molto gli sport, e specialmente il tennis, nel quale vinse molti titoli, e di cui fu campione statale quando viveva in North Dakota. Era un eccellente corridore e all’età avanzata di cinquantotto anni era ancora capace di vincere una gara. Bates era un uomo quieto e modesto, un serio studente di letteratura e astronomia, con un debole per i bambini. Fu sposato tre volte: (1) nel 1883, a Edith Kitchell di New York, da cui ebbe un figlio, Halsey Bates; morì nel 1886; (2) a Margaret Crawford, che morì nel 1927, lasciando due bambini, William Crawford, e Milo Bates, moglie di Charles McComb; e (3) 9 agosto 1928, alla Sig.ra Emily (Ackerman) Lierman, figlia di Robert Ackerman, di Newark, N.J. Bates morì a New York, il 10 luglio 1931.

lunedì 27 luglio 2009

Chi è Ricco & chi è Povero

Un giorno, un padre di famiglia molto ricco, portò suo figlio in campagna, per mostrargli come vivevano le persone povere…
Così trascorsero qualche notte presso un fattore, che era considerato molto povero.
Al loro ritorno, il padre domandò a suo figlio di raccontargli come aveva trovato il suo soggiorno fra la povera gente…
Il ragazzo rispose:
Noi abbiamo un cane, loro ne hanno quattro…
Noi abbiam una grande piscina, loro hanno un fiume senza fine …..
Noi abbiamo delle lampade per illuminare nostro giardino, loro la notte hanno le luci delle stelle...
Noi abbiamo una superba veduta fino alla fine del nostro grandissimo giardino, loro hanno tutto l’orizzone …
Noi abbiamo un bel pezzo di terra per vivere, loro hanno dei campi che vanno molto più lontano…
Noi abbiamo dei servitori, loro servono gli altri….. Noi dobbiamo acquistare il nostro cibo, loro lo producono…. Noi abbiamo dei muri sui nostri territori per proteggerci, loro hanno degli amici che li proteggono….
A queste parole il padre rimase sbalordito...
E il ragazzo aggiunse ancora:
Grazie di avermi mostrato, in definitiva
come NOI siamo poveri….
Morale di questa piccola storia…
Vivete felici con quello che possedete, e non vi preoccupate per quello che non avete
Ecco amici miei…
Qualche volta è utile vedere le cose da un altro punto di vista

giovedì 23 luglio 2009

Molte vite molti maestri

Una normale seduta di psicanalisi si trasforma in un vertiginoso viaggio a ritroso nel tempo e nel dialogo con entità spirituali evolute in grado di svelare molti misteri della vita e della morte. Storia vera di una paziente in cura dal dottor Weiss per un acuto stato di depressione, accompagnato da attacchi di panico ed angoscia. Trattata con terapie convenzionali Catherine non ottiene alcun risultato. Il dottor Weiss la sottopone a sedute di ipnosi ed in uno stato di trance la donna rievoca ricordi delle vite precedenti. Ha inizio così un vertiginoso viaggio nel tempo, nella memoria segreta di vite trascorse, alla scoperta delle ragioni profonde di un intero ciclo di reincarnazioni. Catherine scopre che esiste l'Al di là, dal quale ognuno torna alla vita al momento di reincarnarsi, e dove sono i Misteri, i dolci custodi dell'umanità. Grazie a questo viaggio interiore Catherine guarisce con sorprendente rapidità da molti disturbi. Con quest'opera Weiss ci mostra le potenzialità della sua "terapia regressiva" ma soprattutto ci fa riflettere su come la vita "vada oltre i nostri sensi e sia qualcosa di più di quello che ci appare".

Karma, reincarnazione, vite passate

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Il processo della vita e della morte

Puoi spiegare per favore il processo della vita e della morte?

Ti ho sentito dire che a volte portiamo in noi ferite altrui. Che cosa significa? La ferita di un'altra persona è forse un suo modello di pensiero che noi adottiamo? Se riusciamo ad accettare così facilmente le ferite altrui perché è così difficile accettare la nostra qualità di buddha?

E' una domanda molto complicata, ma se sei pronto a capire, io sono pronto a rispondere. Tutti si portano dentro le ferite altrui. Per prima cosa, vivi in una società malata dove la gente è piena di rabbia, piena di odio, si diverte a fare del male, a ferire, e questo è lo strato superficiale che può essere capito facilmente. Ma ci sono strati più sottili, esistono i cosiddetti santi che creano in te sensi di colpa, che ti condannano perché sei un peccatore. Ti riempiono di idee che creano in te solo sofferenza. E più queste idee sono vecchie, più la gente le accetta facilmente. Tutti nel mondo dicono:
"Viviamo nel peccato... tutti questi santi non possono avere torto!" Io sono il solo a dichiarare che sei tu che hai scelto di vivere nella sofferenza, è una scelta tua. Puoi lasciarla cadere in un solo momento e ballare di gioia, in beatitudine. Ma la ferita è profonda. E tutti acquisiscono familiarità con la propria infelicità: ti ci attacchi, credendo di ricavarne un certo conforto, mentre ti crea solo una vita d’inferno. Ma tutti sostengono il tuo inferno. Se ti senti infelice tutti ti mostrano simpatia. Ci hai mai pensato? Quando sei infelice, coloro che ti mostrano simpatia sostengono semplicemente la tua miseria. Hai mai visto qualcuno mostrarti simpatia quando danzi pieno di gioia? Quando sei felice la gente ti invidia, è gelosa, non ti mostra affatto simpatia. Secondo me, la base della vita va cambiata totalmente. La gente dovrebbe mostrare simpatia solo quando c’è gioia, piacere, quando ci si rallegra, perché con la simpatia tu dai nutrimento all’altro: nutri la gioia della gente, non nutrire la loro tristezza, la loro infelicità. Sii compassionevole quando qualcuno è infelice, ma metti bene in chiaro che quell’infelicità è una scelta a un livello più profondo... forse colui che ha posto la domanda non voleva che andassi così a fondo, ma la risposta rimarrebbe incompleta se non andassi in profondità. L’idea della reincarnazione, fiorita in tutte le religioni orientali, dice che il sé continua a spostarsi da un corpo all’altro, da una vita all’altra. Questa idea non esiste nelle religioni che sono nate dal giudaismo, il cristianesimo e l’islamismo. Ma oggigiorno, perfino gli psichiatri hanno scoperto che sembra essere vero: ci si può ricordare delle proprie vite passate; l’idea della reincarnazione sta diventando popolare. Voglio però dirvi una cosa: l’idea della reincarnazione è un concetto totalmente sbagliato. È vero che quando una persona muore il suo essere diventa parte del Tutto. Non ha importanza se è stato un peccatore oppure un santo, in ogni caso egli si porta dietro ancora qualcosa chiamata ‘mente’, ‘memoria’. In passato non esistevano conoscenze sufficienti a spiegare che la memoria non è altro che un groviglio di pensieri e onde di pensieri, ma ora è risaputo. Ed è qui che, in diversi punti, trovo Gautama il Buddha davvero all’avanguardia rispetto ai suoi tempi.
È l’unico che è d’accordo con la mia spiegazione. Ha dato dei suggerimenti, ma non ha potuto portare delle prove; a quel tempo non c’erano molti mezzi a disposizione. Egli ha detto che quando una persona muore, la sua memoria si sposta in un altro grembo - non il sé. Oggi noi possiamo comprendere che, quando muori, lasci dei ricordi nell’aria, intorno a te. Se sei stato infelice, tutte le tue miserie trovano posto un po’ qui e un po’ là, entrano in qualche altro sistema di ricordi. Oppure entrano tutte in una volta in un altro grembo - ed è per questo che qualcuno può ricordarsi del proprio passato. Non è il tuo passato. È la mente di qualcun altro che tu hai ereditato. La maggior parte della gente non ricorda niente perché non ha ereditato, in un unico blocco, il patrimonio di ricordi di un unico individuo. Queste persone portano in sé dei piccoli frammenti di questo e di quell’altro, e sono questi frammenti che creano la tua infelicità. Tutti coloro che sono morti su questa terra sono morti infelici. Pochissimi sono morti con gioia. Pochi sono morti realizzando la non-mente. Questi individui non hanno lasciato alcuna traccia dietro di sé, e non appesantiscono nessuno con la propria memoria; semplicemente si sono dissolti nell’universo. Non hanno più una mente o un sistema di memoria. Lo hanno già dissolto nella loro meditazione. Ed è per questo che un illuminato non nasce mai. Viceversa, la persona non illuminata, ogni volta che muore, continua a espellere ogni tipo di miseria. E così come la ricchezza attira una ricchezza maggiore, la sofferenza attira più sofferenza. Se sei infelice, perfino se è lontana chilometri, la sofferenza correrà verso di te: sei il veicolo giusto. Questo è un fenomeno assolutamente invisibile, simile alle onde radio: viaggiano intorno a te, ma non le vedi; se però hai lo strumento adatto per riceverle, immediatamente le puoi percepire. Anche prima che la radio fosse inventata, ti viaggiavano intorno. Non esiste la reincarnazione, bensì l’infelicità che si reincarna. Le ferite di milioni di persone si muovono intorno a te, in cerca di qualcuno che voglia essere infelice. Naturalmente, la felicità non lascia tracce. L’uomo di consapevolezza muore come un uccello il cui volo nel cielo non lascia tracce: né una pista, né un sentiero, il cielo rimane vuoto. La beatitudine si muove senza lasciare traccia alcuna.
E' per questo che non erediti nulla dai Buddha, essi semplicemente scompaiono. Viceversa gli idioti e i ritardati continuano a reincarnarsi nelle proprie memorie che ogni volta diventano ancora più spesse. Oggi, forse, tutto questo può essere capito e dissolto. Altrimenti l’aria diventerà così spessa di ricordi che a voi sarà impossibile vivere con gioia, ridendo. La vostra consapevolezza non ha ferite. La consapevolezza non ha traumi. La consapevolezza non conosce tristezza alcuna. La tua consapevolezza, la consapevolezza di ognuno di voi, è innocente, totalmente beata. Per riportarti in contatto con la tua consapevolezza, viene fatto ogni sforzo per distrarti dalla mente. La mente è sovraccarica delle tue miserie, delle tue ferite. E continua a creare ferite per cui, a meno che tu non sia consapevole, non riuscirai nemmeno a scoprire come fa a crearle. Proprio oggi, Anando mi parlava di Zareen, e mi diceva quanto era felice un tempo, quando da casa sua veniva in visita alla comune. Vedendo la bellezza e la libertà e la gioia in cui la comune era immersa, alla fine ha fatto un passo rivoluzionario nella sua vita, decidendo di lasciare la sua casa e di diventare parte della comune, ma da allora non è più stata altrettanto felice. Ho detto:
"Anando, spiega a Zareen con parole chiare quello che è successo: se è consapevole, lo capirà senza ombra di dubbio". Un tempo veniva qui da una casa che era buia e tetra e infelice. Era una gioia ritrovarsi in un cielo aperto. Ma da quando si è trasferita nella comune... dentro di lei, in profondità, la mente ha fatto della comune la sua casa. E tutta la sofferenza che provava nella sua casa di un tempo ha cominciato ad affiorare e ora, non avendo più nessun altro posto in cui riversarsi... una volta compreso questo fenomeno, e cioè che l’infelicità di Zareen è frutto di un concetto che lei si è sempre portata dietro e, sebbene l’ambiente sia cambiato, quel concetto non è affatto mutato... ogni tanto di certo pensa:
"È meglio che ritorni a casa". Ma non cambierà nulla. Innanzitutto la casa di un tempo sarà ancora più buia, più misera, e il marito le sembrerà più che mai un estraneo. Ma le farebbe bene per una cosa: a quel punto ritornerà nella comune e sarà felice. Perché, invece, non cercare di capire la situazione, ed essere felice ovunque tu sia? Anche perché ritornare a quella casa non dipende solo da te. Per quanto ne so, tuo marito non ti riprenderà. Lo ha detto a un sannyasin. Non lasciare che il passato ti tormenti. Sei arrivata qui, in uno spazio aperto, ora impara la strada della libertà, dell’amore e dell’amicizia. E voi tutti avete la capacità di farlo. Non c’è ragione di essere infelici. Non esistono ragioni valide che giustifichino la vostra infelicità. In effetti dobbiamo sempre cercarci un motivo valido per essere infelici, altrimenti la gente chiederebbe:
"Sei matto? Ti senti infelice senza motivo?" Per cui, in qualche modo, si continuano a inventare delle buone ragioni. Ma ricorda, quelli sono solo motivi inventati. Nessuno quando sei felice ti chiede:
"Perché sei felice?" Non c’è motivo per essere felice. La felicità è la nostra natura. La felicità non ha bisogno di ragioni né di cause per esistere. Questa comune deve essere una comune di comprensione, di consapevolezza, di gente che guarda i propri modelli mentali ricordandosi che non sono suoi. Tu sei un semplice testimone e il testimone è al di fuori della mente. Io ti insegno l’essere testimone. L’unico modo per uscire dai tuoi modelli di infelicità, vecchi o nuovi, è essere testimone. Dico che è l’unico modo, perché nessuno è scappato dalla mente senza diventare prima un testimone. Sii un semplice testimone, e improvvisamente ti metterai a ridere delle tue sofferenze. Tutte le nostre sofferenze sono così superficiali... e soprattutto sono tutte prese in prestito. Tutti si trasmettono a vicenda la propria infelicità. La gente parla in continuazione delle proprie sofferenze, dei propri guai, dei propri conflitti. Hai mai sentito qualcuno parlare dei suoi momenti di gioia? Delle sue canzoni e delle sue danze? Dei suoi momenti di silenzio e di beatitudine? No, nessuno parla di queste cose. La gente continua a condividere ferite, e ogni volta che parli della tua infelicità con qualcuno, senza saperlo stai trasmettendo un modello di miseria. L’altra persona forse pensa che ti stia solo ascoltano, ma di fatto sta anche prendendo delle vibrazioni di infelicità, delle ferite. Quando ho detto che portate dentro di voi ferite altrui, volevo dire che la vostra consapevolezza non ha ferite. Se tutti diventassero meditativi, svegli, al mondo non ci sarebbero ferite. Scomparirebbero semplicemente. Non troverebbero un casa, un rifugio. È una cosa possibile. Se è possibile per me, è possibile per chiunque. Nella tua domanda chiedi anche perché possiamo
"accettare così facilmente le ferite altrui," e perché è "così difficile accettare la propria buddhità". Puoi accettare le ferite altrui perché anche tu hai delle ferite. Tu capisci il linguaggio dell’infelicità, delle ferite, della sofferenza. E chiedi perché non riusciamo ad accettare l’idea di essere un Buddha. Per prima cosa, raramente incontri un Buddha. Molto raramente un Buddha esiste sulla terra, per cui anche se lo incontrassi non capiresti il suo linguaggio. Molto probabilmente lo fraintenderesti. Tu conosci la sofferenza, e lui parla di beatitudine. Tu conosci le ferite, e lui parla della salute eterna. Tu conosci solo la morte e lui parla di eternità. In primo luogo, è difficile trovare un Buddha. In secondo luogo, è difficile capire il suo linguaggio perché non è il tuo stesso linguaggio. Altrimenti questa sarebbe la cosa più semplice al mondo: capire la propria buddhità. È così ovvia. Il tuo vero essere è già un Buddha, sei tu che hai dimenticato la strada verso il tuo essere interiore. Hai viaggiato a lungo per tante strade, ma tutte conducono verso l’esterno. E, pian piano, hai dimenticato che esiste un piccolo posto dentro di te che non hai esplorato. La meditazione non è altro che esplorazione dello spazio interiore che hai sempre ignorato. Quel piccolo spazio ti farà improvvisamente ricordare che tu sei un Buddha. Ma se per te non diventerà una verità cosciente il fatto che sei un Buddha... Non si tratta di un concetto, nessuno ti può convincere che sei un Buddha... non puoi essere altro! Se vai semplicemente dentro di te, l’esperienza dello spazio interiore esploderà come un riconoscimento e come un ricordo della tua buddhità. Non è una filosofia, è un’esperienza esistenziale.

martedì 14 luglio 2009

Exotropia


Di Fabio Marchesi
http://www.coloridellavita.com/libri.cfm?lib=8

La Realtà è quello che ci appare essere, o è tutt'altra cosa? Se si valuta con attenzione quello che i modelli scientifici o religiosi indicano essere la Realtà, la sua origine e il suo destino, ne derivano, inevitabilmente, molti dubbi. Se si considerano, inoltre, tutte le esperienze di vita che ognuno di noi continuamente affronta, senza riuscire a capirne il senso, il significato, il perché, non possono che nascere altri dubbi. Ci si può render conto, allora, che forse la Realtà, è diversa da quello che si crede sia. L'uomo ritiene di conoscere le leggi che governano il comportamento dell'Universo, della materia, della vita, ma non ha compreso perché l'Universo, la materia e la vita esistono, perché noi esistiamo. Exotropia è un nuovo Modello della Realtà in cui fisica, metafisica e spiritualità si "fondono" per produrre una visione coerente ed estremamente positiva, anche se per certi versi sconcertante, della Realtà.

Sito web Scheda da Macrolibrarsi
Numero di pagine 344
ISBN 8848119891
Editore Tecniche Nuove
Prezzo 15,90 Euro

Il presente mai lontano da qui

Il presente è l’unico posto ove ci è concesso di avere la percezione dell’esistere e della realtà.
Si può quindi affermare che ovunque, in qualsiasi punto dello spazio e del tempo, ogni cosa accade solo nel presente, nel qui ed ora.
Da questa logica si evince che l’universo può accadere totalmente ed esprimersi al massimo delle sue potenUello che accade davvero resta lontano da noi, senza importanza, come un fastidio da vivere per necessità.
L’uomo che vive solo attraverso la sua mente, vive sempre nel passato o nel futuro.
Ma nella realtà il passato non esiste più e qualsiasi cosa facciamo o pensiamo non potremo mai più modificarlo, il futuro ancora deve arrivare e non basta sognare perché i nostri desideri si avverino.
Quello che c’è davvero è il presente, continuamente, permanentemente, esso si sposta sulla linea del tempo assieme a tutto ciò che siamo, niente altro è possibile.
E se voglio dare una direzione al mio futuro e alla mia vita il momento in cui devo iniziare ad agire è il presente.
Azioni concrete e non pensieri e sogni ad occhi aperti.
E’ un paradosso: poiché non possiamo essere altro che ove siamo e cioè nel presente, noi siamo qui col corpo, ma con la mente altrove, è come essere sonnambuli.
Si fanno azioni ma si sogna di essere altrove, si sogna di camminare in una spiaggia tropicale e invece siamo sul cornicione del tetto di casa nostra.
E’ molto pericoloso non essere ove sta realmente accadendo la nostra vita.
Pensiamo ai ricordi, cosa ricorderemo veramente?
La spiaggia tropicale o il cornicione di casa nostra?
E alla fine dell’esistenza potremmo essere tra quelli che diranno delusi:
“La vita è solo illusione!”

domenica 12 luglio 2009

Eugenio Siracusa

http://www.coloridellavita.com/personaggi.cfm?pid=29

Eugenio Siragusa nacque a Catania il 25 marzo 1919, giorno dell'Annunciazione, da una modesta famiglia della media borghesia siciliana. Penultimo di quattro sorelle e un fratello, trascorse la sua infanzia fra i giochi e le spensieratezze comuni a tutti i bambini del mondo. Vivacissimo, ricco di inventiva e creatività, dimostrò, fin dai primi anni di vita, una personalità spiccata ed una naturale tendenza a "guidare" gli altri. A scuola dimostrò insofferenza alla disciplina ed il rendimento fu disastroso, riuscì, comunque, a conseguire la licenza elementare, suo unico titolo di studio. Lavorò presso il Dazio di Catania e dal 1972 è in pensione. Sostiene di aver avuto la "folgorazione", nel 1952.

Quando una persona muore, lascia dietro di se il ricordo che vive nella memoria e nell'affetto delle persone che lo hanno conosciuto e amato e nel valore delle sue opere.
A volte lo spirito che abbandona il corpo era ed è un essere speciale che ha tracciato nuove vie, segnando un'epoca e lasciando tracce indelebili nella storia dell'umanità. Non sempre questo viene recepito dalla società durante la loro vita. Molte volte solo il tempo e gli eventi hanno permesso di comprendere la grandezza di quanto hanno detto e fatto. Eugenio Siragusa appartiene a questa categoria di uomini. Il 27 agosto dell'anno 2006, Eugenio Siragusa muore, però come sempre aveva insegnato: "la morte non esiste". Il suo spirito si libera dal corpo all'età di 87 anni nella sua casa di Nicolosi, alle falde del vulcano Etna. I suoi straordinari incontri con esseri provenienti da altri mondi e i messaggi a lui affidati e diffusi al mondo, hanno segnato la parte finale del secolo scorso, lasciando una eredità di grande importanza oggi visibile anche nell'opera che alcune anime continuano a portare avanti.
Tra queste, anche noi, che lo abbiamo conosciuto da vicino.

Ma chi era e cosa ha vissuto realmente Eugenio Siragusa?

Sono circa le dieci di sera del 30 aprile 1962, il catanese Eugenio Siragusa si trova su uno stretto sentiero del Monte Sona Manfrè, un cratere spento alle falde dell'Etna, il vulcano più grande d'Europa... Mentre avanza trema e suda per l'emozione, all'improvviso vede davanti a lui due esseri. Sono vestiti con tute dalle strane fogge, simili a tute di volo, una soave luminescenza li avvolge... Provengono da altri pianeti e hanno una importante missione da compiere... Proiettano su Eugenio un fascio di luce che lo rasserena immediatamente...
"...Erano due persone, ai margini della discesa, erano bellissimi, e mi dissero testualmente: "Figliolo, ti abbiamo aspettato..."
Gli dettano un messaggio da inviare ai Capi di Stato e agli uomini più importanti della terra. Il messaggio contiene un appello alla immediata cessazione degli esperimenti nucleari e a realizzare una unione fraterna fra tutti i popoli della terra. Se l'uomo farà questo, gli extraterrestri dicono di essere disposti a manifestarsi pubblicamente al mondo e a concedere un aiuto scientifico e tecnologico in grado di proiettare l'umanità verso un futuro di inimmaginabile progresso spirituale e materiale. Non era la prima volta che Eugenio Siragusa dialogava con esseri provenienti dallo spazio, ma era la prima volta che li incontrava fisicamente... questa incredibile storia ha inizio circa dodici anni prima.
"La mia esperienza ebbe inizio l'anno 1951 il 25 marzo. Era l'alba. Mi trovavo in Piazza dei Martiri, dovevo attendere il filobus che mi portasse in ufficio. Ad un certo momento, alzando gli occhi in cielo, vidi un globo luminescente, da questo globo partì un raggio che mi investì ed ebbi la sensazione profonda di essere stato completamente ridimensionato, cioè non mi sentivo quello che ero prima."

Da quel momento la sua vita non sarà più la stessa. Una voce comincia a farsi sentire nel suo intimo, dice di chiamarsi Barath: lo rassicura e lo istruisce. Incredibili nozioni sulla geologia, sulla cosmogonia e sui misteri dello spirito e del Creato si presentano alla sua coscienza. "Che mi succede?" chiede Eugenio e la voce risponde: "Il tuo risveglio". Alla sua mente si affacciano visioni di remote e dimenticate civiltà. Epoche meravigliose in cui la Saggezza e l'Amore erano il pilastro della società. Eugenio, che non aveva mai avuto talento per l'arte, inizia a disegnare le mappe di antichi continenti dove queste civiltà erano esistite e a conoscere le cause della loro scomparsa... Lemuria, Mu, Atlantide, nomi che oggi sono solo un mito diventano reali e tangibili alla sua coscienza.
E ancora... suona delle bellissime melodie che hanno un sapore antico e arcano allo stesso tempo... realizza disegni e grafici dal profondo significato esoterico e spirituale. Gli viene spiegata la legge della reincarnazione e del dolore come fondamento dell'evoluzione dell'anima. Acquista la consapevolezza delle sue vite precedenti e lo scopo della sua attuale esistenza. Conosce il mistero della redenzione portata dal Cristo e gli viene rivelato che oggi viviamo i tempi dell'Apocalisse di Giovanni, l'epoca che precede la seconda venuta di Gesù-Cristo sulla terra. Trova conferma della realtà della vita intelligente in milioni di altri mondi e della verità sulla visita extraterrestre al nostro pianeta. Comprende i motivi del Cover-Up, dell'insabbiamento, la incessante opera di occultamento della visita extraterrestre attuata da tutti i governi e tutte le religioni del mondo. Altri esseri non terrestri lo affiancano successivamente dandogli il loro amore e la loro sapienza. Così, giorno dopo giorno, la sua coscienza si espande e si arricchisce di Verità mai rivelate prima all'uomo... sino ad arrivare al fatidico incontro del 30 aprile 1962.
Con questo fondamentale evento, che si ripeterà decine di volte, ha inizio la sua missione pubblica nel mondo. Istruito e consigliato dai signori dello spazio, con un gruppo di amici e simpatizzanti fonda il Centro Studi Fratellanza Cosmica.
La principale attività del centro è la divulgazione dei preziosi consigli e insegnamenti ricevuti da Eugenio dagli evolutissimi abitanti di altri mondi. Una evoluzione straordinaria, fantascientifica in scienza e tecnologia, ma soprattutto nei valori morali e spirituali. Valori che essi dicono basilari per l'evoluzione pacifica di qualsiasi società terrestre od extraterrestre.
Valori spiegano gli esseri di luce, che ritroviamo negli insegnamenti di tanti maestri spirituali d'oriente e d'occidente venuti nel corso della storia, ma soprattutto in quelli del Cristo, il Figlio di Dio. Molte persone hanno avuto modo di leggere e ascoltare questi preziosi consigli realizzandoli e mettendoli in pratica nella loro vita personale.
L'attività di divulgazione del Centro Studi Fratellanza Cosmica si espande sempre di più ed Eugenio, instancabile, riceve centinaia di persone, partecipa a conferenze pubbliche, trasmissioni radiofoniche e televisive. La consapevolezza con cui questi esseri parlano delle verità spirituali e del Cristo crea meraviglia in molti ed Eugenio spiega che sono gli stessi esseri che duemila anni fa accompagnarono Gesù nella sua manifestazione terrena. La loro natura non è solo extraplanetaria ma anche multidimensionale, esseri il cui corpo è di pura luce. Anghelos, dice, in greco significa messaggero, perciò sono gli angeli di ieri e gli extraterrestri di oggi. Questo indica chiaramente il carattere messianico di questa visita. Concetti strabilianti ma che necessariamente l'uomo deve realizzare per capire il perchè di questa visita in questo tempo. E' quanto sottolineava con forza e veemenza Eugenio Siragusa.

Il messaggio ai potenti
Ma non solo l'uomo comune è attratto dalla bellezza e profondità di questi messaggi. Anche i potenti della terra si rivolgono a lui riconoscendo il grande valore della sua opera. Il presidente americano Eisenhower, il presidente francese De Gaulle, Papa Paolo VI, per citarne alcuni. Nel 1971 fonda a Ginevra, in Svizzera, la sede internazionale del Centro Studi Fratellanza cosmica per diffondere a livello internazionale gli insegnamenti universali ricevuti. Nel 1972 inizia una serie di viaggi che lo portano in numerosi paesi d'Europa e dell'America latina. Nel corso degli anni i messaggi comunicati a Eugenio Siragusa dagli extraterrestri si fanno sempre più drammatici, accusano e indicano le cause e i responsabili dei mali che attanagliano il mondo. Senza giustizia non vi può essere ne pace ne amore ammoniscono. Nella distruzione dell'ecosistema indicano un altro fattore che aumenta il rischio di una terribile autodistruzione.
Il pianeta è un essere vivo dicono gli extraterrestri, e i suoi elementi Aria, Acqua, Terra e Fuoco, potrebbero reagire e distruggere l'umanità. Attenti all'uso delle droghe, salvaguardate la gioventù, accorati appelli che sono caduti nel vuoto. Appelli che Eugenio ha fatto suoi non solo nelle parole ma anche nei fatti. Sono numerose infatti le persone che sono uscite da situazioni difficili grazie al suo diretto e personale intervento.

Le profezie, la missione, il tradimento

Eugenio è spesso accusato di catastrofismo, ma oggi ritroviamo nelle cronache quotidiane le conferme a quanto aveva diffuso decine di anni fa, e possiamo meglio comprendere il grande amore che dal cosmo cercava di evitare all'uomo i gravissimi problemi attuali. Vi è un forte biasimo all'uomo comune che insensibile alle sofferenze del mondo vive una vita egoistica e indifferente, priva di compassione per il prossimo che soffre. Vengono ammonite le chiese per la loro tiepidezza e corruzione, gli scienziati per la loro scienza senza coscienza che crea continuamente ordigni di distruzione sempre più potenti, soprattutto la bomba atomica. L'industria bellica è indicata come fomentatrice di disordini e guerre che causano milioni di morti e infelici. Spesso i messaggi anticipano gli effetti devastanti di piani segreti militari e ne chiedono la sospensione... Tutto questo disturba sempre più il potere e nel segreto,viene preparata una congiura, una cospirazione, per far tacere la sua voce. Eugenio, quasi intuendo quanto sta' per succedere, o forse avvisato dai suoi amici cosmici, nel settembre del 1978 chiude il Centro Studi Fratellanza Cosmica, dichiarando terminato il compito per cui era stato fondato.
L'arresto di Eugenio Siragusa

Appena due mesi dopo, il 23 novembre 1978, Eugenio è arrestato e rinchiuso nel carcere di Catania, accusato di crimini mai commessi. Moltissimi amici e simpatizzanti lo abbandonano, solo in pochi credono alla sua innocenza. Gli rimangono fedeli, ovviamente, la sua compagna Miguela e pochi altri.
Alcuni manifestano davanti al carcere l'innocenza di Eugenio, tra loro due ragazzi giovanissimi: Filippo e Giorgio Bongiovanni. Anche i suoi amici cosmici non restano indifferenti. Infatti durante la sua prigionia, dal novembre 1978 fino al febbraio 1979 e nei mesi successivi, si ha una delle più grandi ondate di avvistamenti UFO nella storia. Oltre 20.000 segnalazioni di avvistamenti, la maggior parte dei quali ad opera di poliziotti, carabinieri o funzionari della forze dell'ordine, soprattutto in Sicilia e anche dentro lo stesso carcere dove è rinchiuso Eugenio Siragusa. La maggior parte delle accuse decade in fase di istruttoria e infine viene completamente assolto con formula piena perchè il fatto non sussiste. Il caso viene definitivamente archiviato e il 5 aprile 1982 il giudice Giustino Iezzi pronuncia sentenza liberatoria a favore di Eugenio Siragusa. Cioè a dire che Eugenio esce dal tribunale di Catania e davanti al suo giudice, totalmente innocente: non aveva commesso alcun delitto.
Negli anni successivi Eugenio, sempre dietro direttive degli esseri superiori che lo contattano, si dedica alla preparazione ed iniziazione di persone sensibili e predisposte alla verità da lui divulgata.
L'aspetto pubblico della personalità di Eugenio Siragusa è stato conosciuto ed ha affascinato molte persone, ma la bellezza interiore di questo personaggio traspariva anche nei momenti di maggiore intimità.
Tra le persone che hanno conosciuto i preziosi insegnamenti provenienti da evolute civiltà di altri mondi vi è Giorgio Bongiovanni che, il 2 settembre 1989, grazie anche alla preparazione ricevuta da Eugenio Siragusa, riceve a Fatima i segni della passione di Gesù Cristo: le stimmate.
Eugenio Siragusa riconosce come autentico e divino questo segno e nel luglio del 1992, davanti ai rappresentanti di tutti i gruppi sparsi nel mondo che hanno affiancato la sua opera, alle telecamere di diversi organi di informazione, soprattutto internazionale, annuncia il suo ritiro dall'attività pubblica e lascia ufficialmente nelle mani di Giorgio Bongiovanni la responsabilità di proseguire l'Opera di divulgazione iniziata nel 1952.
Eugenio Siragusa, a differenza di altri pionieri del contattismo come George Adamski, e Billy Meier, non ha fornito molte prove fotografiche e filmate dei suoi contatti. Sono le testimonianze oculari, i messaggi, le sue profezie, in gran parte avveratesi o in via di realizzazione, a costituire la maggior garanzia di autenticità e di importanza del suo contatto. Non sono comunque mancati documenti fotografici di notevole interesse che in ogni caso sono stati realizzati sempre durante i contatti di Eugenio. La serie di immagini scattata nel 1975, da Antonio Giannuzzi, un operatore del Centro Studi Fratellanza Cosmica di Lecce, su indicazione specifica di Eugenio, costituisce una delle documentazioni migliori. In queste si vede chiaramente un classico disco volante, un UFO, passare dallo stato fisico a quello di energia-luce. Più volte infatti il contattato ha spiegato come questi Esseri sono in grado di manipolare la luce e la materia così come noi manipoliamo l'argilla.
Questa fotografia è stata eseguita nel 1969 dal sig. Tomarchio, un fotografo professionista di Acireale, città che si trova nelle vicinanze dell'Etna, durante una eruzione del vulcano, probabilmente nel momento in cui Eugenio Siragusa aveva un incontro con gli extraterrestri. Negli anni 60, un gruppo di monaci tibetani gli invia la fotografia di un volto simile a quello del Maestro Gesù formatosi nella cenere di un fuoco sacro. Eugenio dice che si tratta di Giovanni l'Evangelista, il Consolatore Promesso, ma anche di una figura astrale di Gesù. In quanto Gesù e Giovanni erano molto simili essendo gemelli nello spirito. Per quanto riguarda invece le immagini di extraterrestri divulgate da Eugenio, ricordiamo il volto animico di Asthar Sheran e il volto fisico dello stesso, inviatogli dal Circolo Medianico della pace di Berlino. Volto che riconosce identico a quello visto durante l'incontro avuto sull'Etna nel 1962.
L'unica fotografia realizzata personalmente da Eugenio è stata scattata a Catania nel 1972, con una macchina fotografica Minolta. Mostra un essere extraterrestre di nome Adoniesis. Un essere di luce, un automedonte come lo definisce Eugenio. Egli spiega infatti che si tratta di un essere di natura androgena, un essere solare, proveniente da una dimensione molto più elevata della nostra, tra la quinta e la settima dimensione.

La vita per il Cristo
L'ultimo periodo della sua vita è segnato dallo sconforto nel vedere l'umanità precipitare sempre di più nel caos e nella degenerazione dei più importanti e basilari valori della vita. Vede realizzarsi con impietosa precisione le peggiori anticipazioni e profezie da lui divulgate. A causa di una crescente divergenza sulle modalità operative della divulgazione, dopo l'anno 2000 si distacca da Giorgio Bongiovanni. Eugenio ribalta clamorosamente la sua decisione e non riconosce più in Giorgio la prosecuzione della sua opera in quanto egli ha una visione conservatrice, mentre Giorgio Bongiovanni è più aperto e progressista. Anche nel passato gli apostoli ebbero dispute. Ciò comunque non impedì loro di dare la vita per il Cristo e di evangelizzare il mondo.
La straordinaria esperienza di Eugenio Siragusa e l'opera da essa scaturita, sono servite per far comprendere all'uomo il perchè della visita extraterrestre e di aiutarlo a realizzare finalmente non solo chi sono, da dove vengono e cosa vogliono loro, ma anche e soprattutto chi siamo e dove andiamo noi. Grazie Eugenio, ci rivedremo presto un giorno, vicini al Cristo, il figlio di Dio, per il giudizio finale.


Bibliografia

Bibliografia
Sono state diverse le opere pubblicate sulla storia e sull'esperienza di Eugenio Siragusa. In particolare quelli redatti da Victorino Del Pozo e distribuiti in Spagna e in America Latina furono best-seller. E' da sottolineare che Eugenio ha sempre rifiutato i diritti d'autore. Quasi tutte le pubblicazioni sono state tradotte in più lingue. "Umanità, dove vai?", per esempio, è stato pubblicato anche in russo. Sono da aggiungere al presente elenco tutti i bollettini pubblicati dal "Centro Studi Fratellanza Cosmica" che sono stati tradotti tutti in 6 lingue. Tutti questi testi, ad eccezione della trilogia di Del Pozo, sono sempre stati diffusi ad offerta volontaria.

Trilogia di Victorino Del Pozo
"Siragusa: mensajero de los extraterrestres" Madrid, 1977 ediz. Barath.
"Siragusa: el anunciador" Madrid, 1979 ediz. Barath.
" ...y III. Verdad y persecucion de Siragusa" 1984 ediz. Barath.
Orazio Valenti, Maria Antonietta De Muro " I giganti del cielo" 1984 ediz. NEDI.
Filippo e Giorgio Bongiovanni " Il contattato", 1989 ediz. Giannoni Editore.
Orazio Valenti "Umanità dove vai?", 1993 Franchellucci Editore.
Orazio Valenti "L'aquila d'oro", 1998. Quasi tutti queste pubblicazioni non sono più reperibili fatta eccezione per "L'aquila d'oro" che può essere ordinata presso: Eugenio Siragusa casella postale 25 95030 Nicolosi, Catania. Il libro viene spedito gratuitamente, ad offerta volontaria.

La guerra

La guerra non è solo l’antitesi della pace, ma anche della possibile evoluzione dell’Uomo. In un incontro a Mosca negli anni della prima guerra mondiale Gurdjieff diceva “...masse di uomini ipnotizzati che hanno come principale occupazione quella di scannarsi gli uni con gli altri..”Cosa è cambiato? La guerra non è solo quella combattuta da schieramenti contro altri schieramenti, la guerra è nelle nostre città, è tra gli uomini degli stessi schieramenti, della stessa razza, della stessa religione. La guerra è dentro le famiglie. Alla fine ci accorgiamo che noi stessi siamo in guerra con noi stessi. E’ divisione, è conflitto, è sopraffazione della forza sulla debolezza. E’ questa una normale condizione umana? Siamo fatti per vivere come bruti o abbiamo la possibilità della “virtude” e conoscenza? E’ certamente vero che uno dei fondamentali investimenti da fare è quello legato alla formazione culturale degli individui, alla capacità di conoscere se stessi e alla creazione di un centro interiore stabile, non per disciplina militare, ma per sviluppo interiore. Favorendo così un nuovo sviluppo della scienza e delle arti, alimentando creatività e vera genialità, non uniformando ma sollecitando l’individualità dell’intelligenza. La guerra in condizioni di sanità mentale e coscienza non è possibile, è una soluzione inaccettabile, certamente per molti l’argomento a favore della guerra è quello di difendersi da qualcuno che vuole aggredirci. Infatti nessuno apparentemente fa la guerra per primo, tutti la fanno per difendersi da una qualche aggressione o per prevenire un'aggressione nel futuro o per salvaguardare qualcosa che possiedono. Ma è anche vero che non si può portare pace con la guerra, ma è lecito, se nessun’altra strada è percorribile, difendersi da un'aggressione. Non vi è una risposta per tutto questo se non la possibile chiara coscienza che possa sorgere negli individui. Aspiriamo ad un mondo unito, senza eserciti, con un'attenzione centrale all’essere umano e al suo benessere nell’ambiente in cui vive. Un mondo ove le risorse ora impiegate per gli armamenti siano convogliate nella crescita degli individui in ogni parte del globo, dando la possibilità agli individui e alle società di evolvere secondo il loro volere e la loro aspirazione storica e culturale, nel rispetto delle diversità degli altri. Ci piacerebbe una Federazione del Mondo Unito per distribuire le risorse, cercando di fare al meglio con ciò che abbiamo a disposizione. Potrebbe essere il nostro futuro, il prossimo futuro, forse quello dei nostri nipoti, a patto che noi oggi non continuiamo a seminare odio e a non comprendere la vera natura della guerra, l’automatismo e la scarsa conoscenza di se stessi, la divisione interiore che ci spinge solo verso l’ego e il potere. Utopia, diranno in molti, ma ogni progresso umano è nato dal pensiero di uomini e donne che certamente non amavano la guerra.

giovedì 9 luglio 2009

Il cieco e il messaggio

Un giorno, un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto: "Sono cieco, aiutatemi per favore" Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un'altra frase. Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo cappello era pieno di monete e di banconote. Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e gli domandò se era stato lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse annotato. Il pubblicitario rispose: "Nulla che non sia vero, ho solamente riscritto la tua frase in un altro modo". Sorrise e se ne andò. Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto: "Oggi è primavera e io non posso vederla". MORALE: Cambia la tua strategia quando le cose non vanno molto bene e vedrai che poi andrà meglio. Se non inoltri questa mail non ti capiterà nulla, ma inviala almeno a quelle persone che secondo te meritano di vedere la primavera e a tutti quelli che tu vorresti vedere sempre sorridere, perché il loro sorriso renda migliore questo mondo. Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità, rispondi che l'Arca di Noé è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti....

Un difetto nella donna

http://www.coloridellavita.com/riflessioni.cfm?tid=210

Quando Dio creò la donna, era già al suo sesto giorno di lavoro facendo pure gli straordinari.

Apparve un angelo e gli chiese: "Come mai ci metti tanto tempo con questa ?"

E il Signore rispose: "Hai visto il mio Progetto per lei?"

"Deve essere completamente lavabile ma non deve essere di plastica; avere più di 200 parti muovibili, tutte sostituibili; essere capace di funzionare con una dieta di qualsiasi cosa avanzi; avere un grembo che possa accogliere quattro bimbi contemporaneamente; avere un bacio che possa curare un ginocchio sbucciato o un cuore spezzato. E fará tutto solamente con due mani".

L'angelo si meravigliò:

"Solamente due mani...: impossibile! E poi questo è solamente il modello base? E' troppo lavoro per un giorno! Aspetta fino a domani per terminarla".

"No, lo farò adesso" rispose il Signore.
"Sono così vicino a terminare questa creazione che ci sto mettendo tutto il mio cuore... Ella si cura da sola quando è ammalata E può lavorare 18 ore al giorno".

L'angelo si avvicinò di più e toccò la donna.

"Però l'hai fatta così delicata, Signore" disse l'angelo.

"E' delicata - ribatté Dio - però l'ho fatta anche robusta. Non hai idea di quello che è capace di sopportare o ottenere".

"Sarà capace di pensare?" chiese l'angelo.

Dio rispose: "Non solo sará capace di pensare, ma pure di ragionare e di trattare".

L'angelo allora notó qualcosa e allungando la mano toccó la guancia della donna...
"Signore, pare che questo modello abbia una perdita..."

"Ti avevo detto che stavo cercando di mettere in lei moltissime cose. Non c'é nessuna perdita...: è una lacrima" lo corresse il Signore.

"A che cosa serve la lacrima?" chiese l'angelo.

E Dio disse: "Le lacrime sono il suo modo di esprimere la sua gioia, la sua pena, il suo disinganno, il suo amore, la sua solitudine, la sua sofferenza e il suo orgoglio".

Ciò impressionó molto l'angelo: "Signore, hai pensato a tutto. La donna é veramente meravigliosa!".

"Lo é" disse il Signore.
"Le donne hanno delle energie che meravigliano gli uomini. Affrontano difficoltà, reggono gravi pesi, però hanno felicità, amore e gioia. Sorridono quando vorrebbero gridare, cantano quando vorrebbero piangere, piangono quando sono felici e ridono quando sono nervose".

"Lottano per ciò in cui credono. Si ribellano all'ingiustizia. Non accettano un 'no' per risposta quando credono che ci sia una soluzione migliore. Amano incondizionatamente".

Non ci sono dubbi: nella donna c'è un solo difetto: è che si dimentica quanto vale.

La fisica dell'Anima


Di Fabio Marchesi
http://www.coloridellavita.com/libri.cfm?lib=7

Dopo il grande successo della prima edizione La fisica dell'Anima viene riproposta con contenuti aggiornati, ampliati ed approfonditi. L'autore riesce a tracciare un appassionante connessione tra scienza e spirito, tra percepibile e impercepibile, trattando con chiara semplicità temi della fisica volti ad illuminare i sentieri della vita, per dimostrare l'esistenza dell'Anima e comprenderne la natura e le ambizioni. La fisica dell'Anima è un'opera coraggiosa e illuminante che offre una nuova interpretazione della realtà grazie alla quale ogni esperienza umana, positiva o negativa, trova nuove, lucide e sorprendenti spiegazioni oltre ogni, apparentemente casuale, fatalismo. È un libro a doppia azione: raffredda le menti inutilmente calde e scongela i cuori grossolanamente freddi. L'espressione chiave è "entropia costruttiva": la "tendenza" all'ordine, all'evoluzione, alla gioia e al successo che permea l'Universo e a cui ogni essere umano può accedere attraverso il rispetto consapevole degli obiettivi della propria Anima. Un'opera significativa e brillante, un'elaborazione appassionata che sa far reagire gli apatici, scuotere gli indifferenti, coinvolgere gli entusiasmabili. Fabio Marchesi è un eretico classico. È un classico in quanto il suo percorso rispetta il credo scientifico con dimostrata lealtà, è un eretico in quanto la sua lettura dei teoremi è paradossale e sconfinante.

Sito web Scheda da Macrolibrarsi
Numero di pagine 416
ISBN 8848116639
Prezzo 14,90 Euro

martedì 7 luglio 2009

Lise Bourbeau

http://www.coloridellavita.com/personaggi.cfm?pid=11

Lise Bourbeau ha iniziato la sua carriera nel campo delle vendite nel 1966 ed è divenuta rapidamente la miglior Direttrice di zona del Canada. Ha mantenuto la sua posizione fino al 1982. In tutto quel periodo ha formato, motivato e aiutato più di 40.000 persone a diventare più consapevoli del loro potenziale. In questi 16 anni ha potuto rendersi conto che le persone raggiungevano solo raramente ciò che volevano nella vita e pochissimi erano davvero felici. La sua curiosità l'ha portata a ricercarne le cause e, soprattutto, le soluzioni.
Ha frequentato numerosi corsi di formazione, principalmente negli Stati Uniti, ed in particolare in California dove ha ottenuto il Bachelor in filosofia presso l'Università di Filosofia.
Quanto sopra, seguito da grandi trasformazioni nella sua vita, le hanno portato una nuova consapevolezza di base. Piena di entusiasmo per ciò che stava scoprendo ascoltando il suo corpo e desiderosa di aiutare il maggior numero di persone possibile, nel 1982 ha lasciato il suo lavoro per percorrere un nuovo sentiero.
Ha creato un seminario per aiutare le persone a scoprirsi attraverso ciò che mangiavano e osservando i loro malesseri e malattie. Da allora ha condotto ricerche sul comportamento umano e si è specializzata nel decodificare il significato metafisico di malesseri e malattie. Il suo scopo è aiutare le persone a conoscersi meglio, ad accettarsi e ad amarsi. Nel 1984 ha aperto il suo primo centro di sviluppo personale, il centro Ecoute Ton Corps.
Ha deciso poi di formare insegnanti per diffondere i suoi insegnamenti per tutto il Quebec. Nel 1987 ha scritto il suo primo libro intitolato "Ascolta il tuo corpo, il tuo più grande amico sulla terra", ed ha fondato la sua casa editrice (Les Editions E.T.C.). Questo è stato il libro più venduto in Quebec.
Nel giro di 12 anni ha raggiunto il record di 300.000 copie vendute nella versione francese. Dal 1988 ha scritto altri 14 libri, tutti best-sellers. La Ecoute ton corps è la più grande scuola di crescita personale in Quebec. I suoi insegnamenti sono diffusi in più di 20 paesi.

Il tesoro nascosto

Un onesto vecchietto visse per lunghi anni nella più dura indigenza. Non possedeva nulla, se non la sua misera capanna con all'interno una stufa e altre poche cose. Una notte gli fece visita uno strano sogno: una voce da dietro una porta gli suggeriva di compiere un lungo viaggio verso una città straniera. Lì, sotto il ponte del castello del sovrano, avrebbe trovato un tesoro sepolto. L'indomani, il pover'uomo fu molto stupito dal sogno così bizzarro che pretendeva di farlo partire verso un luogo talmente remoto e per giunta privo di mezzi di locomozione e di sussistenza. Ma durante le notti seguenti, il sogno si ripetè. Così, prendendo il coraggio a quattro mani, decise di mettersi in cammino verso la città indicata nel sogno. Dopo tanti giorni di marcia e dopo vari ostacoli lungo il percorso, giunse finalmente a destinazione. Ma scoprì subito una cosa che lo scoraggiò molto: il ponte era pattugliato giorno e notte dalle sentinelle reali. Non poteva certo mettersi a scavare nel punto indicato. Così ogni mattina tornava sul posto osservando fino al tramonto la situazione: magari le sentinelle si sarebbero allontanate e lui avrebbe potuto scavare. Dopo qualche giorno, il capitano delle guardie notò il suo andirivieni ed incuriosito gli si avvicinò. In tono garbato gli chiese: "Brav'uomo, da qualche giorno ti vedo andare e venire vicino al ponte reale. Posso aiutarti? Stai forse aspettando qualcuno o hai perso qualcosa?" Il vecchio, che era un uomo semplice, raccontò all'ufficiale il sogno che lo aveva spinto fin lì. "Pover'uomo" scoppiò a ridere il capitano; "Hai davvero consumato le tue scarpe per giungere sin qui da così lontano solo per dar retta a un sogno? Sei davvero un credulone! Se io fossi stato come te ora starei perdendo il mio tempo pellegrinando nella direzione opposta. Tempo fa, infatti, una voce in sogno mi esortava ad andare nel tuo paese alla ricerca di un enorme tesoro nascosto sotto la stufa di una misera capanna dove abita un onesto vecchietto che ha vissuto per lunghi anni nella più dura indigenza. Figuriamoci!", disse, continuando a ridere di quella storia che a lui pareva tanto buffa. "Ma te l'immagini vedermi arrivare fin laggiù e mettere a soqquadro tutte le capanne di quel povero paese alla ricerca di un fantomatico tesoro? Ma, fortunatamente, non sono certo un tipo che dà ascolto ai sogni o alle voci interiori!" Il vecchio, dopo averlo ascoltato con dissumilata trepidazione, salutò l'ufficiale ringraziandolo per quanto gli aveva detto. Se ne tornò così in tutta fretta alla volta di casa propria. Una volta arrivato, cominciò a scavare sotto la stufa. Scoprì un tesoro inestimabile che giaceva lì da sempre, nel luogo in cui aveva vissuto tutta la vita. Quell'enorme fortuna mise fine alle sue tribolazioni. Ma gli occorse quel lungo viaggio per scoprire il tesoro.

lunedì 6 luglio 2009

Amati!


Di Fabio Marchesi
http://www.coloridellavita.com/libri.cfm?lib=6

La serenità e la realizzazione di sé non possono prescindere da ciò che gli esseri umani sono: un "sistema biologico", che funziona ad amore. E sei innanzitutto Tu la persona più importante della tua vita! Può sembrare scontato che tu debba amare veramente te stesso, ma in realtà nessuno ce l'ha mai insegnato per un motivo preciso: perché non c'è niente di più facile da guidare, nei consumi e nelle scelte, di una persona in costante stato di "bisogno". E non c'è niente di più incontrollabile di una persona felice. "Amati!" è una rivoluzione: ti insegna che da tutto ciò che mangi, pensi, credi e fai, dipendono la salute, l'aspetto e la vitalità che il tuo corpo ha oggi e avrà in futuro e, in definitiva, la felicità che puoi regalare a te stesso e agli altri. Ho conosciuto molte persone concentrate sul loro futuro o sul loro passato, magari bramose di benessere, attente alla spiritualità, ma assolutamente incapaci di cose solo in apparenza più banali, come nutrire correttamente il proprio corpo e averne cura. Eppure ognuno dei miliardi di cellule che lo costituiscono gioisce o soffre con noi, ad ogni nostra esperienza. Dall'alimentazione ai cosmetici e ai farmaci, dalla gestione delle emozioni e delle relazioni agli atteggiamenti mentali, dal sonno al rapporto con la luce e i colori, "Amati!" detta le regole pratiche per un'esistenza sana, piena, felice.

Sito web Scheda da Macrolibrarsi
Numero di pagine 400
ISBN .8838461864
Editore Edizioni Piemme
Prezzo 14,50 Euro

Saper vivere

http://www.coloridellavita.com/racconti.cfm?tid=399

Sai vivere quando, qualcuno ti fa un torto, e non ti adiri più di tanto, e non prepari un astuto piano per rendergli la pariglia, e quando lo vedi, gli vai incontro accogliendolo con sorriso.
Sai vivere quando quando gioisci dei pregi di chi ami, ma ne accetti benissimo i difetti, e non tenti di coinvolgerlo a pensarla come tu la pensi, e non cerchi di cambiargli i comportamenti che ritieni sbagliati. Ma, soprattutto, sai vivere quando riesci ad accettarti cosi come sei. Senza condannarti per non essere come vorresti, e riesci ad amarti anche quando non sei amabile, e t'adoperi con tutte le energie per renderti felice.
Perchè sai che nessuno può amare se prima non ama se stesso, e nessuno può fare felice nessuno se prima non fatto felice se stesso.

giovedì 2 luglio 2009

Non c'è Amore senza comprensione

Ad un Re, che gli domandava come imparare ad Amare nel migliore dei modi la sua famiglia ed il suo regno, Buddha rispose così: "Maestà, nella Via dell'Illuminazione non c'è Amore senza Comprensione. L'Amore è Comprensione. Senza comprendere è impossibile Amare. Se marito e moglie non si comprendono, non si possono Amare. Se fratello e sorella non si comprendono, non si possono Amare . Se genitori e figli non si comprendono, non si possono Amare. Se desideri la felicità di coloro che Ami, devi imparare a comprenderne i dolori e le aspirazioni. Comprendendoli, saprai alleviarne i dolori e aiutarli a realizzare le aspirazioni. Questo è vero Amore. Se invece vuoi soltanto che coloro che Ami si adeguino alle tue idee senza sforzarti di conoscere i loro bisogni, non è vero Amore. E' solo desiderio di possedere l'altro e di appagare i tuoi bisogni, che in questo modo non saranno mai soddisfatti. Maestà il popolo del Kosala soffre dolori e nutre aspirazioni. Conoscendo ciò di cui soffre e ciò a cui aspira, saprai Amarlo davvero. I dignitari della tua corte soffrono dolori e nutrono aspirazioni. Conoscendo ciò di cui soffrono e ciò a cui aspirano, saprai come renderli felici e, grazie a ciò, ti rimarranno fedeli per tutta la vita. La Regina, il Principe e la Principessa soffrono dolori e nutrono aspirazioni. Conoscendo ciò di cui soffrono e ciò a cui aspirano, saprai come renderli felici. Se tutti hanno felicità, pace e gioia, anche tu avrai felicità, pace e gioia. Questo è il senso dell'Amore nella Via del Risveglio". Tratto da: "La vita di Siddhartha il Buddha" di Thich Nhat Hanh ed. Ubaldini

L'Arte di... Amare e Farsi Amare - Nuova Edizione


di Omar Falworth

Tutti noi siamo convinti di saper amare; ma allora perché quasi tutti i rapporti di coppia finiscono miseramente o cadono nell'apatia e nella reciproca insoddisfazione? Questo libro parla dell'amore dinamico, l'amore vero, l'amore reale, l'amore come naturalmente dovrebbe essere... perché solo questo tipo di amore riduce i nostri sentimenti negativi che frenano la nostra capacità di amare.

Sito web Scheda da Macrolibrarsi
Numero di pagine 144
ISBN 8886493622
Editore Macroedizioni
Prezzo 7,90 Euro

Scuotere la terra

http://www.coloridellavita.com/racconti.cfm?tid=405

Un giorno, il cavallo di un contadino cadde in un pozzo. Non riportò alcuna ferita, ma non poteva uscire da lì con le sue proprie forze.
Per molte ore l’animale nitrì fortemente, disperato, mentre il contadino pensava a cosa avrebbe potuto fare.
Finalmente, il contadino prese una decisione crudele: pensò che il cavallo era già molto vecchio e non serviva più a niente, e anche il pozzo ormai era secco ed aveva bisogno di essere chiuso in qualche maniera.
Così non valeva la pena sprecare energie per tirar fuori il cavallo dal pozzo. Allora chiamò i suoi vicini perchè lo aiutassero a interrare vivo il cavallo.
Ciascuno di essi prese una pala e cominciò a gettare della terra dentro il pozzo.
Il cavallo non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo, e pianse disperatamente.
Tuttavia, con sorpresa di tutti, dopo che ebbero gettato molte palate di terra, il cavallo si calmò.
Il contadino guardò in fondo al pozzo e con sorpresa vide che ad ogni palata di terra che cadeva sopra la schiena, il cavallo la scuoteva, salendo sopra la stessa terra che cadeva ai suoi piedi.
Così, in poco tempo, tutti videro come il cavallo riuscì ad arrivare alla bocca del pozzo, passare sopra il bordo e uscire da lì, trottando felice.
La vita ti getta addosso molta terra, tutti i tipi di terra. Soprattutto se tu sei già dentro un pozzo
Il segreto per uscire dal pozzo è scrollarsi la terra che portiamo sulle spalle e salire sopra di essa.
Ciascuno dei nostri problemi è un gradino che ci conduce alla cima. Possiamo uscire dai buchi più profondi se non ci daremo per vinti. Adoperiamo la terra che ci tirano per fare un passo verso l’alto!
Ricordati delle 5 regole per essere felice:
1 - Libera il cuore dall’odio.
2 - Libera la mente dalle eccessive preoccupazioni.
3 - Semplifica la tua vita.
4 - Dà in misura maggiore e coltiva meno aspettative.
5 - Ama di più e....accetta la terra che ti tirano, poichè essa può essere la soluzione e non il problema.

CHE DOMANI SIA UN GIORNO MIGLIORE DI OGGI!

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