Gustavo Adolfo Rol nasce a Torino il 20 giugno 1903 da famiglia agiata. Il padre, Vittorio, è un avvocato che nel 1909 è incaricato di aprire e dirigere la sede di Torino della Banca Commerciale Italiana.
Gustavo cresce in un ambiente ricco e colto, frequenta sin da giovane le famiglie più in vista della città, si interessa alle arti, entrando in relazione con vari artisti ed iniziando presto a cimentarsi nella pittura e nella musica.
Nel 1923 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Torino, dove si laureerà nel 1933. Sia la scelta del corso universitario in legge, sia la carriera bancaria che intraprende nel 1925 avvengono per adeguamento alle tradizioni familiari. Rol fa pratica presso le filiali della COMIT in giro per l'Europa: Marsiglia, Parigi, Londra ed Edimburgo sono le città in cui vive e lavora.
Racconterà in seguito di avere incontrato durante il soggiorno a Marsiglia (1925-1926) un personaggio, originario della Polonia, che gli mostra alcuni giochi con le carte e che, inizialmente scettico sull'esistenza di Dio, si convertirà e si ritirerà in un convento dopo aver assistito con lo stesso Rol a una guarigione a Lourdes, che in un primo tempo aveva ritenuto una grande mistificazione. In seguito a questo incontro Rol approfondisce i suoi studi spirituali e elabora una teoria di carattere metafisico sull'associazione tra suoni, colori e altri elementi.
Nel 1927, a Parigi, scrive: «Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla!». Da questo momento attraversa una crisi esistenziale, fino al punto di ritirarsi in un convento.
Aiutato dalla madre, ritorna alla vita laica, e decide di mettere in pratica le proprie "possibilità". A partire dagli anni trenta la sua fama si diffonde nei circoli dell'aristocrazia, della cultura e della politica. Gli si attribuiscono incontri con personaggi del mondo della politica tra cui Benito Mussolini, dello spettacolo, dell'arte e della scienza, in alcuni casi non ancora documentati. Sono invece accertate, tra le altre, l'amicizia con Federico Fellini, Franco Zeffirelli, Cesare Romiti e la frequentazione della famiglia Agnelli. Tuttavia Rol mantiene sempre un profilo riservato e appare raramente in pubblico. Rol durante la seconda guerra mondiale Rol è ricordato nella seconda guerra mondiale per aver salvato molte persone durante i rastrellamenti nazisti subito dopo l 8 di settembre
Napoleone rappresenta per tutta la sua vita un personaggio molto significativo, questa forte passione lo spinge alla raccolta di un grande numero di cimeli.
Muore il 22 settembre 1994. Tra quella data e il centenario dalla nascita (2003) sono uscite ben 13 monografie su di lui.
La questione dei fenomeni paranormali
Un lungo articolo dello scrittore Dino Buzzati sul Corriere della Sera nel 1965, e poi una serie di articoli nel 1977 sul settimanale Gente del giornalista Renzo Allegri lo rendono noto al grande pubblico. Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ‘70 studiosi di parapsicologia lo avevano invitato a sottoporsi ad esame dalle pagine delle riviste Metapsichica (1966-1970) e Quaderni di Parapsicologia (1970). Agli articoli sulla rivista segue nel 1978 una prima pagina sul quotidiano La Stampa. Gli articoli di Gente, con alcune modifiche e l’aggiunta di altro materiale, usciranno nel 1986 come la prima biografia di Rol (Rol l'Incredibile, poi diventato Rol il Mistero).
Una prima critica viene formulata da Piero Angela all'interno del libro Viaggio nel mondo del paranormale, un'inchiesta sui fenomeni paranonormali, nel quale i fenomeni prodotti da Rol vengono giudicati trucchi illusionistici, pur non avendo il giornalista alcuna competenza in questa materia. Della stessa opinione anche lo scienziato torinese Tullio Regge, che in seguito avrebbe fondato con Angela il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale (CICAP) . Sia Regge che Angela concordano sul fatto che solo un esperimento effettuato in condizioni di controllo, con la presenza di un prestigiatore per evitare la possibilità di un trucco, e replicabile, avrebbe consentito di accertare la reale natura paranormale dei fenomeni che si producevano con Rol. Ma Rol rifiutò per tutta la vita questa richiesta, sotenendo il fatto che molti dei "prodigi" da lui svolti non si potevano replicare in modo continuo e uguale, quindi non erano completamente misurabili col metro scientifico.
Nel libro Torino città magica di Giuditta Dembech, lo stesso Rol riferisce il resoconto di una visita ricevuta da Regge: "È venuto da me Tullio Regge, era accompagnato dalla moglie, da un professore di medicina, molto famoso e da un'altra persona. Hanno portato loro delle carte, non si è mai utilizzato nulla di mio. Durante lo svolgersi dell'esperimento mi hanno fatto stare con le mani dietro allo schienale della mia sedia. Non ho mai toccato nulla. Regge mescolava le carte tenendole nascoste sotto al tavolo. Io gli ho detto: "Pensi ad una carta. La pensi soltanto, non la cerchi". "L'ho pensata" "Allora metta il suo mazzo sul tavolo" "Posso cambiare la carta che ho già pensato? sceglierne un'altra?" "Certamente, la cambi pure..." "Allora va bene, ne ho scelta un'altra" "Mescoli ancora le sue carte". Io avevo sempre le mani dietro allo schienale della sedia. "Ora posi le carte sul tavolo e tagli pure nel punto che preferisce..." Salta fuori l'asso di fiori."È quella che ho pensato in un secondo momento... Lo rifaccia!" "Non posso rifarlo, io non sono Dio che può ripetere all'infinito. L'esperimento è venuto ma io non posso rifarlo..." "Ma io non posso ammetterlo. Bisognerebbe che si facesse esaminare da un prestigiatore, essere certi che noi non siamo tutti stati suggestionati, o che lei abbia fatto qualcosa di cui non ci siamo accorti... Scientificamente io non posso ammettere una cosa simile...».
Il noto prestigiatore Silvan cercò invano di farsi ricevere da Rol. Nel corso della trasmissione televisiva TG l'una del 1978, Silvan ripetè gli esperimenti di Rol (come per esempio una firma tracciata in aria che appare misteriosamente su una carta in un mazzo sigillato, la lettura di un libro chiuso), cercando di dimostrare, senza averli mai visti, che nessuno di questi fenomeni richiedesse l'intervento di doti paranormali. Lo stesso Silvan, però, tempo addietro aveva chiamato Rol in privato, pregandolo di rivelargli il segreto per produrre i suoi fenomeni con i soli poteri dello spirito.
Il prestigiatore Tony Binarelli, così come due prestigiatori dilettanti, Carlo Buffa di Perrero e Giuseppe Vercelli, che hanno assistito agli esperimenti a casa di Rol, hanno riferito di non aver riscontrato alcun trucco. Il noto illusionista Alexander, che ha conosciuto Rol, sostiene che "se le condizioni riferite da decine di testimoni sono proprio quelle» (ovvero, Rol non toccava le carte), "allora nessun prestigiatore sarebbe in grado di riprodurre gli esperimenti di Rol», almeno per quanto attiene alle carte. Il presidente del circolo "Amici della magia" di Torino, Marco Aimone, ha raccontato invece di aver potuto vedere Rol in azione in un ristorante e di aver riconosciuto una tecnica di mentalismo.
Mariano Tomatis, esperto di mentalismo e collaboratore del CICAP ha analizzato in una biografia di Rol buona parte delle testimonianze pubblicate fino al 2002, concludendo che numerosi elementi facevano pensare che Rol fosse un prestigiatore. Opinioni analoghe sono state espresse da uno dei principali parapsicologi italiani, Piero Cassoli, che elencò in un articolo di Quaderni di Parapsicologia gli elementi che lo portavano a concludere di trovarsi di fronte ad un prestigiatore, avendo Rol eluso l'invito ad un secondo incontro con lui. A favore della veridicità dei poteri di Rol si sono invece espressi altri esponenenti della parapsicologia, come Gastone De Boni (direttore della rivista Luce e Ombra), Massimo Inardi (co-direttore, con Cassoli, del Centro studi parapsicologici di Bologna), Giorgio Di Simone (direttore del Centro italiano di parapsicologia di Napoli, che ha anche scritto una biografia di Rol) e Nicola Riccardi.
I sostenitori della realtà dei fenomeni prodotti da Rol sottolineano che la grande maggioranza degli scettici è composta da persone che non assistettero mai agli esperimenti, mentre i critici ribattono che questo avvenne proprio perché Rol non invitava le persone che volevano metterlo alla prova e che avrebbero potuto scoprirne i trucchi, sebbene in alcuni casi questo non sia successo, come provano le ttestimonianze di Binarelli, Buffa di Perrero e Vercelli.
In occasione del centenario della nascita giugno 2003 gli è stata dedicata una puntata della trasmissione Porta a Porta su Rai Uno e il quotidiano La Stampa gli ha inoltre riservato una pagina intera. Il 28 marzo 2007 il giornalista Corrado Augias ha dedicato a Rol una puntata della sua trasmissione Enigma.
La maggior parte degli autori che ha scritto un libro su questo personaggio sostiene l'autenticità dei suoi poteri, mentre i libri di Maria Luisa Giordano e Catterina Ferrari ne tratteggiano soprattutto il carattere, senza insistere sugli aspetti paranormali della sua vita.
Ad un primo tentativo di analisi da parte di Giorgio Di Simone, hanno fatto seguito quella di Maurizio Bonfiglio, Mario Pincherle e Vincenzo Mercante, quest'ultimo proponendo un parallelo tra Rol e padre Pio da Pietrelcina. Inoltre Franco Rol, nipote di un cugino di Gustavo, ha aperto il primo sito web nel 2000 in sua difesa e per far conoscere il suo insegnamento. A questo scopo ha costituito la Società europea di neuroteologia (SENT). Il sito è in netta contrapposizione nei confronti del CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale), a cui appartengono alcuni dei critici.
Il pensiero
Rol sosteneva l'esistenza dell'anima, nel senso della natura immortale dell'uomo. Mentre l'anima, una volta lasciato il corpo, ritorna a Dio, ciò che Rol chiamava "spirito intelligente» si distingue invece nel continuare ad essere presente sulla terra, anche dopo la morte. In senso più ampio, per Rol "ogni cosa ha il proprio spirito», nel quadro di una visione del mondo pervaso di una "armonia universale», ma solo lo spirito che pervade l'uomo è "intelligente», in quanto provvisto di coscienza e di capacità creative.
Rol affermava di poter entrare in contatto con "spiriti intelligenti», e che essi partecipassero ai suoi esperimenti, durante i quali egli entrava in contatto con loro, agendo "con spontaneità, quasi sotto l'impulso di un ordine ignoto».
Bibliografia
- Renzo Allegri. Rol il grande veggente. Mondadori, 2003.
- Maurizio Bonfiglio. Il pensiero di Rol. La Teoria dello Spirito Intelligente. Ediz. Mediterranee, 2003.
- Maurizio Bonfiglio. Rol. L'uomo, il mistero, la vita. documentario DVD, regia di Maurizio Leone, Aries s.r.l, 2005
- Giuditta Dembech. Gustavo Adolfo Rol. Scritti per Alda. L'Ariete, 1999.
- Giuditta Dembech. Gustavo Adolfo Rol. Il grande precursore. L'Ariete, 2005.
- Giorgio Di Simone. Oltre l'umano. Gustavo Adolfo Rol. Reverdito Edizioni, 1996.
- Gustavo Adolfo Rol. "Io sono la grondaia..." Diari, Lettere, Riflessioni di Gustavo Adolfo Rol. a cura di Catterina Ferrari. Giunti, 2000.
- Catterina Ferrari (a cura di). Diario di un capitano degli alpini. Gustavo Adolfo Rol. Musumeci Editore, 2003.
- Gustavo Adolfo Rol. La Coscienza Sublime. L'incontro con la poetessa Elda Trolli Ferraris, a cura di M.L. Giordano e G. Ferraris di Celle, L'Età dell'Acquario, 2006
- Luciana Frassati. L'impronta di Rol. Daniela Piazza Editore, 1996.
- Maria Luisa Giordano. Rol mi parla ancora. Sonzogno, 1999.
- Maria Luisa Giordano. Rol e l'altra dimensione. Sonzogno, 2000.
- Maria Luisa Giordano. Rol. Una vita per immagini. ed. Età dell'Acquario, 2005.
- Remo Lugli. Gustavo Rol. Una vita di prodigi. Mediterranee, 1995.
- Vincenzo Mercante. Il Mistero e la Fede. Gustavo Rol e Padre Pio da Pietrelcina. Edizioni Segno, 2006.
- Mario Pincherle. Il segreto di Rol. EIFIS, 2005.
- Maurizio Ternavasio. Gustavo Rol. La vita, l'uomo, il mistero, L'Età dell'Acquario, 2002
- Maurizio Ternavasio. Gustavo Rol. Esperimenti e Testimonianze. L'Età dell'Acquario, 2003.
- Mariano Tomatis. Rol, Realtà O Leggenda?. Avverbi, 2003.
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